Lo stadio Olimpico in 12 ore dal rugby al calcio: il time lapse del record Guarda il video

Lo stadio Olimpico in 12 ore dal rugby al calcio: il time lapse del record Guarda il video
di Paolo Ricci Bitti
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Domenica 29 Marzo 2015, 01:23 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 22:44
Sono già scesi da 36 a 12 ore, ma sono convinti di poter fare ancora meglio, di poter insomma modificare con tempi ancora più bassi l’assetto dello Stadio Olimpico da rugby a calcio e viceversa. Ecco i cinquanta addetti che, divisi in tre squadre, cambiano volto allo stadione accontentando a turno, com’è avvenuto nei giorni scorsi, i desideri di tre enti nazionali e internazionali quali l’Uefa, la Lega Calcio di serie A e il Comitato organizzatore del Torneo delle Sei Nazioni.







Cinque partite nel giro di 8 giorni: non era mai accaduto in alcun altro impianto al mondo di queste dimensioni. Una struttura che può arrivare a ospitare 74mila persone nel caso del rugby, che non richiede spazi vuoti e divisioni fra i tifosi in tribuna e nemmeno lo schieramento di forze dell’ordine.



Coni Servizi, diretta da Diego Nepi, conta su tre squadre di "titolari" che si occupano contemporaneamente del cuore dello stadio (il prato); del montaggio di porte, panchine (nel rugby non servono), cartellonistica (ogni sport ha la sua), tracciatura e cancellatura delle righe e delle immagini pubblicitarie e infine della pulizia delle tribune. Il prato è seguito da agronomi di altissimo livello: una cura ripagata dai risultati. Il manto di erba naturale (loietto) è passato ancora una volta indenne dal tour de force nonostante sia anche piovuto a dirotto. Così, ad esempio, domenica 15 marzo sotto la pioggia si è giocato senza intoppi Italia-Francia per il Sei Nazioni e il giorno dopo Roma-Sampdoria per il campionato.



IL PRATO

Attorno al campo la “trovata” che ha reso visivamente meno lontano dalle tribune il rettangolo da gioco: oltre 2.500 metri quadrati di erba sintetica che coprono la pista di atletica: un’idea sperimentata per il rugby nel 2012 e poi confermata per il calcio.



LE PORTE

I tecnici addetti al montaggio delle porte sono poi riusciti a mimetizzare alla perfezione i basamenti e non era facile perché quelle per il rugby arriverebbero al quinto piano di un palazzo se fossero alzate in una via cittadina.



LA NEVE

Del resto, con l’avvento del Sei Nazioni al Foro Italico dopo l’era Flaminio, la vocazione al “trasformismo” veloce dello Stadio Olimpico venne battezzata nel migliore dei modi, persino storico: il 12 febbraio 2012 Italia-Inghilterra si giocò regolarmente nonostante l’appunto storica nevicata (e che partita!). E la sera di quello stesso giorno Francia-Irlanda allo Stade de France di Parigi venne cancellata per ghiaccio. L'attacco al record delle 12 ore può cominciare.
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