UAE Abu Dhabi, niente più champagne e prosecco sul podio

UAE Abu Dhabi, niente più champagne e prosecco sul podio
di Francesca Monzone
2 Minuti di Lettura
Lunedì 30 Gennaio 2017, 21:00
Festeggiare sì, ma senza brindisi. Niente più champagne e neppure prosecco sul podio e, nel ciclismo, non è cosa da poco almeno per quelle che sono le abitudini. E attenzione anche ai social. Questa è la nuova regola introdotta dalla UAE Abu Dhabi, la ex Lampre di Giuseppe Saronni che dopo aver perso gli sponsor in Italia è rinata negli Emirati Arabi Uniti.

Tutti i corridori e lo staff della squadra di Abu Dhabi nella quale corre il campione del mondo Rui Costa e gli italiani Modolo, Ulissi, Ganna e Consonni, sono stati invitati ad avere un comportamento che non offenda le abitudini spirituali e morali del Paese che è diventato lo sponsor principale della squadra.

Tra i vari divieti, spicca subito quello relativo al consumo di alcolici, vietati in ogni forma. Quindi, come accaduto proprio a Rui Costa vincitore tre giorni fa alla Vuelta di San Juan in Argentina, una volta salito sul podio ha stappato la bottiglia di champagne come da protocollo ma non ha potuto assaggiare il contenuto. Ha subito, Rui Costa, riposto la bottiglia in terra.

Il divieto, però, non è relativo solo al brindisi da vittoria: si estende a tutto ciò che lega l’atleta o un membro dello staff alla squadra. Così, niente più vino a tavola e niente calice alzato per festeggiare un qualunque momento, anche se le telecamere sono spente e non ci sono fotografi. Infatti, anche durante i ritiri della squadra non potrà più essere servito vino a tavola.

Anche l’utilizzo dei social network dovrà essere contenuto e molte immagini non potranno più essere postate. Niente più immagini di famiglia in costume da bagno, in particolare se moglie o fidanzata sono ritratte in costume o con scollature troppo accentuate, niente foto scattate in locali che vendono alcolici o dove compaiono anche solo scritte di bevande alcoliche e niente riferimenti alla religione. Le uniche immagini a carattere religioso consentite saranno quelle del giorno del matrimonio poiché, a prescindere dalla religione, il matrimonio rimane l’evento più importante nella vita di qualunque persona.

Le nuove regole stabilite del team Abu Dhabi non hanno sconvolto o creato problemi ai corridori: tutti hanno ben accettato le richieste definendo giusto andare incontro alle richieste dello sponsor, ricordando l’importanza dello stesso per la sopravvivenza di una qualunque squadra a prescindere dalla disciplina sportiva.

Queste norme comportamentali, però, non sono nate adesso: già la britannica Sky, la squadra di Froome e Viviani, aveva adottato delle norme comportamentali ben precise e i corridori non dovevano rilasciare dichiarazioni che andassero al di fuori di quello che era la loro vita sportiva e anche le immagini dovevano rispecchiare l’immagine dell’atleta pulito senza lasciare spazio a gusti o debolezze personali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA