Milano batte Reggio Emilia e vince lo scudetto. Gentile saluta: va verso la Nba a Houston

Milano batte Reggio Emilia e vince lo scudetto. Gentile saluta: va verso la Nba a Houston
di Carlo Santi
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Lunedì 13 Giugno 2016, 23:09 - Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 12:02

Lo scudetto è di Milano, Reggio Emilia deve accontentarsi un'altra volta del secondo posto. Finisce 4-2 la serie della finale scudetto di una serie chiusa negli ultimi 5' dopo tanta sofferenza per l'Olimpia che ha temuto di dover giocare la bella. E' stato uno scudetto tratto dalle viscere dell’inferno per una Milano che ha tremato contro una Reggio Emilia mai doma. L’Armani di Repesa è campione d’Italia, è il titolo numero 27 nell’ottantesimo anniversario della sua storia, il secondo del coach croato che aveva gia guidato la Fortutudo Bologna nel 2005 al titolo prima di guidare Roma e portarla alla finale scudetto nel 2008 contro la Montepaschi Siena.
Partita senza respiro vinta da un’Olimpia (70-74) che ha sofferto molto e risolta solo nel finale quando la voglia di dimostrare talento e determinazione hanno avuto la meglio su una Reggina che ha avuto in Kaukenas il suo profeta.
Batista e poi Macvan hanno rimesso Milano davanti e da quel momento è stato un gioco di nervi e di energia che l’EA7 ha saputo mettere sul campo anche se l’orgoglio di Reggio non è venuto meno fino alla sirena. Milano, però, era già scappata: intuile e impossibile acciuffarla.
 

 


Milano dopo aver lasciato per due volte la partita agli avversari che in casa sembravano indomabili, stasera ha saputo rialzarsi, combattere come un leone e vincere il titolo. Che l’Armani fosse la squadra più forte del lotto di questo campionato non c’erano dubbi ma doveva dimostrarlo sul campo. Nell'attimo della verità lo ha fatto anche se, dobbiamo essere sinceri, mai ha entusiasmato, mai ha mostrato la sua supremazia.
Kaukenas ha lottato, una stagione incredibile la sua, ma gli avversari erano nettamente superiori e lui nella serie finale è stato troppo solo. Aradori gli ha dato una mano ma l'infortuno in gara1 gli ha tolto un po' di sicurezza.
Il primo quarto è stato senza padrone, come alla fine è stata un po' la serie. Milano era nettamente migliore ma non lo ha mai dato a vedere. Reggio Emilia e l'Olimpia si sono punzecchiate, poi Lafayette ha messo a segno la tripla per illudere subito l’Olimpia portandola in vantaggio. La Grissin Bon in casa è una macchina da guerra, non c’è ossigeno per gli avversari e Della Valle ha messo il cappio ai rivali, 8 punti di fila per annichilire e far soffrire Gentile e compagni scivolati un’altra volta nel narcisismo.

eggio ha fatto lievitare le sue caratteristiche, il suo potenziale, ha lasciato che Kaukenas (18 punti per lui) e Lavrinovic trovassero il sentiero giusto per battere una Milano esuberante ma poco cinica.
L’Armani non ha cambiato passo quando avrebbe dovuto, in un terzo quarto che pure l’ha vista tornare in parità (44-44) ma poi quando avrebbe dovuto capitalizzare il suo potenziale non lo ha fatto. Repesa ha tenuto fuori Gentile, il nervosismo si è avvertito ma poi il coach ha saputo gestire al meglio il potenziale in suo possesso.
Adesso si apre il futuro. L'Italia è pronta a giocare il pre olimpico per raggiungere Rio, Gentile appare pronto per il salto in America, nella Nba che lo aspetta e in attesa c'è Mike D'Antoni che lo vuole a Houston.
Alessandro Gentile, il capitano di Milano, ha commentato così il titolo tricolore: «E' stata durissima, questo scudetto è per la mia famiglia. Sono sempre accanto a me, soprattutto nei momenti bui. Questo scudetto è per loro. E' stata una stagione incredibile, ho cercato di dare tutto. Quando ho deciso di rimanere a Milano volevo questo, sono contento. E' uno scudetto che vale tantissimo. Potrebbe essere la mia ultima partita con Milano, sono stati 5 anni intensi: 2 scudetti e una coppa Italia. Sono soddisfatto».
 

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