L'Nba sbarca a Parigi con Bucks-Hornets: la Lega statunitense alla conquista dell'Europa

Giannis Antetokounmpo
di Marino Petrelli
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Giovedì 23 Gennaio 2020, 21:40 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 12:21
PARIGI - L'Nba sbarca a Parigi e lo fa in grande stile. Per la prima partita di stagione regolare di sempre in Francia arrivano i Milwaukee Bucks di Giannis Antetokounmpo, stella greca del firmamento mondiale, di suo fratello Thanasis, di Brook Lopez, di Khris Middleton. Ma anche di Donte Di Vincenzo, "Big ragù" come lo chiamano negli Stati Uniti, che ha fatto richiesta del passaporto italiano e vuole vestire la maglia azzurra già nel pre olimpico a Belgrado. Palla a due alla AccorHotels Arena venerdì alle 21, ma il programma è ricco di sorprese. Forti del loro record di 39 vinte e solo sei perse, i Bucks sono primi a Est e se la vedranno contro gli Charlotte Hornets, che invece vantano appena 15 vinte e 30 perse, e il cui presidente è Michael Jordan. Che torna in terra transalpina dal McDonald’s Open del 1997, che vide la partecipazione dei Chicago Bulls freschi di titolo e prossimi al secondo "three-peat" dell’era Jordan.

Le due squadre si sono allenate mercoledì e giovedì, sotto gli occhi dei media internazionali, ma vivendo molto di più l'aria frizzante della città, divisa tra gli scontri dei manifestanti che da settimane protestano contro la riforma delle pensioni proposta da Emmanuel Macron (ma osteggiata da queste parti da quasi il 65 per cento dei francesi) e la Fashion Week, con le sfilate di alta moda che rendono ancora più sfavillante la "Ville Lumiere". Così, tra un clinic tecnico dei due staff e un passaggio alla Nba House, il villaggio interattivo e gratuito aperto fino al 26 gennaio all'interno della Halle des Blancs Manteaux a pochi passi dalla meravigliosa Place des Vosges, lo show può avere inizio e raggiungerà 200 nazioni via televisione, digital e social media. 

Dopo nove anni consecutivi a Londra, dunque, la lega professionistica statunitense si apre verso nuovi orizzonti. Nel 2011 il compianto David Stern portò nella capitale britannica i Toronto Raptors di Andrea Bargnani e i New Jersey Nets per una doppia partita che avrebbe dovuto suscitare l'attenzione nel Regno Unito, notoriamente più attento alle vicende del calcio e del rugby. Ad una prima serata senza grandi sussulti in campo seguì una seconda partita con ben tre supplementari che tenne incollati gli oltre 15 mila spettatori arrivati da molte parti anche d'Europa. Bargnani disputò una delle sue più belle partite in maglia Raptors. Il 2012 non si giocò in Europa a causa dello sciopero che bloccò il campionato per quasi tutta la stagione, poi dal 2013 si è tornati alla 02 Arena, sulle rive del Tamigi.

Fino al 2019. Poi l'organizzazione ha deciso di trasferirsi a Parigi, facendo anche capire, per bocca di Ralph Rivera, Managing director di Nba Europe, che l’annuale partita europea potrebbe cambiare città e paese di anno in anno. Questo perché il Vecchio continente ama in maniera molto eterogenea il basket americano. La Francia, ad esempio, è il primo bacino per merchandising venduto e secondo per numero di abbonamenti televisivi, dietro proprio al Regno Unito. A seguire però vengono con poca distanza Germania, Spagna e Italia. Chissà che entro poco tempo non si aprano le porte per una partita dalle nostre parti, magari al Forum di Milano o al Pala Eur a Roma.

NBA IN EUROPA, UN AMORE CHE SI PERDE NEL TEMPO
L'Nba Paris Game 2020 sarà la 92esima partita Nba in Europa, il numero più alto di qualsiasi altra regione al di fuori del Nord America. Era l'11 settembre 1984, qualche mese dopo l’insediamento alla guida della NBA dell’avvocato newyorkese scomparso lo scorso 1 gennaio a seguito di un'emorragia cerebrale che lo aveva colpito un mese prima, quando Phoenix Suns e New Jersey Nets diedero vita, nel vecchio Palazzo dello Sport di San Siro, al primo incontro di pre-season tra squadre Nba disputato fuori dal Nord America. La sfida di Milano fu il culmine di quasi tre settimane in cui Suns, Nets e i Seattle Supersonics avevano dato vita a una serie di sfide contro squadre europee in Germania, Israele, Svizzera e la stessa Italia. Tre anni dopo nacque il McDonald’s Open, torneo amichevole che metteva di fronte il meglio della pallacanestro mondiale e che ebbe vita fino all’alba del nuovo millennio. 

Due squadre statunitensi torneranno poi ad affrontarsi sul suolo europeo, sempre in pre-season, nel 1993, a Londra. Ma solo nel 2011 si giocò la prima partita di campionato, mentre altri paesi hanno goduto in quegli anni di ben altra sorte. Dal 1990 al 2003 sono state disputate 13 partite all’estero, 12 in Giappone e una in Messico (a Citta del Messico si sono poi giocate altre nove partite negli anni successivi). La stagione 2019-20 non sarà un punto di svolta solo nel rapporto tra Nba ed Europa: Indiana Pacers e Sacramento Kings hanno disputato le prime partite della storia della lega in India, a Mumbai, mentre i Los Angeles Lakers sono sbarcati lo scorso ottobre per la prima volta in Cina, meno di un mese dopo la conclusione del Mondiale. L’Europa, però, forse più di altri continenti, continua a dimostrarsi un mercato maturo e ricettivo nell’accogliere tutto ciò che deriva dalla presenza di una stella Nba o di una squadra. Non è difficile scommettere sull’importanza del ruolo del Vecchio continente nella lega che verrà. 
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