Brighton-Roma, De Rossi non si fida: «Dobbiamo fare gol, non penseremo solo a difenderci»

Stasera la Roma si gioca a Brighton i quarti di Europa League: si riparte dal 4-0

Brighton-Roma, De Rossi non si fida: «Dobbiamo fare gol, non penseremo solo a difenderci»
di Stefano Carina
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Giovedì 14 Marzo 2024, 08:07 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 09:33

dal nostro inviato
BRIGHTON Il garrito in lontananza dei gabbiani, appena scesi dal treno che collega l'aeroporto di Gatwick a Brighton, è la prima cosa che colpisce. Forte, continuo, prolungato. Non è quindi il classico stereotipo che la squadra di De Zerbi sia soprannominata i seagulls. A King Roads, il lungomare cittadino, nonostante il forte vento, di gabbiani se ne contano a decine. Animali che pur incarnando il bisogno di libertà sono anche sinonimo di rinascita e speranza. Quella che De Zerbi, nonostante lo 0-4 dell'andata all'Olimpico non ha perso. De Rossi, che conosce bene l'amico, ne è consapevole e non si fida: «Dobbiamo pensare a fare gol, non solo a non prenderli perché rischiamo di abbassarci troppo e non uscire mai».

È un avviso ai naviganti.

Bove, vicino a lui in sala stampa, annuisce. In effetti il Brighton attuale non sarà quello dello scorso anno o delle prime giornate di questa stagione ma c'è un dato che non va sottovalutato. Se è vero che nelle ultime 4 partite ha segnato un solo gol, negli ultimi 80 giorni ha vinto 6 volte. In cinque di queste (Tottenham, Stoke, Sheffield in FA Cup, Crystal Palace e ancora Sheffield stavolta in Premier) hanno segnato almeno 4 reti. E c'è un precedente, che riguarda proprio De Zerbi, capace di rimontare con il Foggia un ko in coppa Italia contro il Siena nel 2016 (andata 2-5, ritorno 6-1): «Ma anche all'Olimpico avevano avuto le loro occasioni, dobbiamo stare attenti. Roberto è geniale e sorprendente. Va anche detto che ha perso 2-3 giocatori importanti ma la squadra che ho visto a Roma è competitiva e può far gol a tante squadre». Compreso alla Roma che se proprio ha un tallone d'Achille nella nuova gestione targata DDR è nella fase difensiva (14 reti subite in 11 gare): «Ma è anche vero che stiamo segnando parecchio - rivendica Daniele - prendere gol non è un dramma. Dobbiamo pensare che se dovessimo farne uno o due, subirne sei sarebbe tanta roba per il Brighton. Basta preparare una partita così. Poi io sono stato calciatore e so che forse il risultato dell'andata ti ronza in testa. Un minimo di rilassatezza può esserci ma ci sarà anche la loro ansia nel guardare il cronometro che scorre».

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QUESTIONE DI APPROCCIO

Proprio in quest'ottica rimanda al mittente chi adombra una possibile gestione del largo successo di una settimana fa: «Cosa vuol dire gestione? Per un allenatore e un giocatore è il pane. Bisogna saper controllare i momenti, i risultati, il proprio corpo. Sbagliamo se diamo un'accezione speculativa al termine, non vuol dire che abbiamo segnato 4 gol e allora ci chiuderemo in area sperando che non ne segnino altrettanti. Gestire significa riconoscere le fasi della partita. Se c'è una gara in cui lo abbiamo fatto è stata proprio quella dell'andata, quando loro nel secondo tempo hanno avuto il pallino in mano e siamo stati bravi a rimanere coperti e partire in contropiede». L'assenza di Lukaku - rimasto a Roma - non va quindi annoverata come classico turnover: «Romelu ha un problema all'anca, se lo porta dietro da mesi, forse anni. Quando rispunta fuori deve gestirlo con un po' di riposo. Non so quanto, ma negli ultimi 2 giorni mi ha detto che non riusciva a venire. Dybala? È qui con noi». Anche se, dopo l'affaticamento avuto a Firenze, dovrebbe partire dalla panchina. In avanti spazio ad Azmoun e Baldanzi. A sentire Daniele, nella scelta della formazione, non verrà effettuata nemmeno una valutazione sui diffidati (Cristante, Ndicka, Spinazzola e Paredes): «Non dirò ai giocatori diffidati di stare attenti e non prendere giallo, sarebbe iniziare col piede sbagliato». Proprio quello che questa sera va evitato.

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