Germania-Italia, mediana variabile: a centrocampo è questione di numeri

Marco Parolo e Sami Khedira
di Ugo Trani
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Venerdì 1 Luglio 2016, 02:13
dal nostro inviato
MONTPELLIER In campo ancora non sa se ci sarà. Ma De Rossi, almeno lì in mezzo, è il più esperto. Anche perché Schweinsteiger, 118 presenze e 25 gol con la maglia della Nazionale, è ormai riserva. Ma la Germania, proprio a centrocampo, dà l’impressione di poter indirizzare ogni partita. Bastano Khedira e Kroos, nel 4-2-3-1, a dare un senso al gioco dei campioni del mondo che, oltre al fisico, adesso sanno anche che cosa sia il possesso palla, perché Guardiola lo ha insegnato ai giocatori del Bayern e altri colleghi, in Bundesliga, hanno seguito il tecnico catalano. Ovviamente pure Loew ne ha approfittato. Così a centrocampo si vedono pure i due esterni Kimmich ed Hector, a turno Ozil e Draxler. Sono accanto a Khedira e Kroos che restano a presidiare la zona centrale quando in attacco si ritrovano addirittura in sei. La presenza, anche nel numero degli interpreti, è fondamentale. Ancora di più quando il ct tedesco gioca con il falso nueve.

FRECCIA AVVELENATA
Giaccherini centralmente e Florenzi a destra (o a sinistra). L’Italia colpisce all’improvviso, veloce e in profondità. Anche Parolo capisce quale è il momento giusto per puntare l’area avversaria. E De Sciglio (o Darmian) riesce a spingere con continuità. De Rossi, invece, è più stopper che regista. Ma a centrocampo, oltre all’organizzazione, conta la superiorità numerica..  Conte, con il pressing, la vuole pure a Bordeaux. Con il 3-5-2 e, se non c’è la facesse De Rossi, con Sturaro unica novità.

MINUTAGGIO DA SFRUTTARE
L’Italia, tra l’ottavo di Parigi e il quarto di Bordeaux, ha un giorno in meno per recuperare. Ma non è detto che arrivi alla sfida di domani più stanca. Gli undici titolari di Loew hanno giocato 3367 minuti, quelli di Conte solo 2956, grazie alla giornata di riposo concessa a otto di loro nella partita persa a Lilla contro l’Irlanda. Questo sta a significare che in media ciascun tedesco è stato impiegato per 37 minuti più. E i numeri che più potrebbero incidere chiamano in causa proprio i centrocampisti: i mediani Khedira e Kroos sono stati in campo rispettivamente per 325 e 360 minuti. Anche il trequartista Ozil ne ha giocati 360. Nell’Italia, invece, i più utilizzati sono Parolo e Giaccherini con 270 minuti, seguiti da Florenzi con 259, De Rossi con 206, De Sciglio con 204 e Darmian e Sturaro con 95. La freschezza, almeno, non manca.
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