Sebbene difeso dal Cremlino, che sostiene che non sia «coinvolto direttamente», il suo nome è tra l'altro citato nel Rapporto McLaren per essere personalmente intervenuto per aver coperto un caso di positività di un calciatore straniero del campionato russo. Secondo il Rapporto il ministero dello Sport diretto da Mutko sarebbe stato al centro di un «doping di Stato» anche in occasione dei Giochi invernali di Sochi del 2014. «Se dovessero emergere violazioni del codice etico Fifa - annuncia il comitato - saranno prese appropriati provvedimenti».
Il ministro dello Sport russo Vitali Mutko nega ogni suo personale coinvolgimento nello scandalo doping oggetto di un rapporto della Wada, che rischia di escludere il team russo da Rio 2016. Per la Wada il suo ministero abbia «diretto e controllato» questo programma di doping di Stato e lo stesso Mutko è accusato di aver ordinato di coprire il doping di un calciatore.
Secondo il ministro queste accuse sono «irreali e impossibili» e la sospensione di alcuni dirigenti russi deve essere considerata «temporanea».
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