La Roma è uscita dal campo con una sconfitta, prendendo una rete su punizione e una in contropiede (e su autogol). Sfortuna. Brutto segno, però. Perché quelli bravi, si sa, sono anche fortunati. Quindi, se non sei fortunato, non sei nemmeno bravo. E chi aveva dubbi, stavolta ha avuto la conferma e penserà che Rudi non sia (più) l'allenatore giusto per questa squadra, che adesso sta scendendo tristemente a metà classifica, scavalcata dalla stessa Sampdoria, dalla Lazio, dal Chievo, senza parlare della capolista Inter, che ormai, da questa prospettiva, addirittura può definirsi in fuga con quindici punti in cinque partite.
Una distanza quasi abissale, se si torna ai vecchi presupposti, quelli di vincere lo scudetto. Nulla è perduto, ma la ruota ormai ha preso una brutta piega. Tornerà a girare, ma deve cambiare il vento. Non farà piacere a Garcia sentir cantare "vincerete il tricolor" dalle tifoserie avversarie e la tua comincia fare i conti e capisce che non tornano. Tutto questo ti lascia addosso quella sensazione di impotenza, che anche quando fai tutto non ottieni nulla. Sfortuna? Sì, stavolta sì. Ma è davvero un brutto segno.
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