Insieme ai tecnici, nelle postazioni ci sono anche quelli che sono già stati ribattezzati dei video-arbitri, direttori di gara in attività capaci di dialogare con chi sta in mezzo al campo. I primi sono il romano Doveri e il toscano Irrati, al quale proprio la moviola in campo, dieci giorni fa, avrebbe fatto tanto comodo, non avendo visto il fallo di mano sulla linea di porta di Zampano (poi punito dal giudice sportivo con due turni di squalifica in base alla prova tv). Irrati è stato nella control room fuori lo stadio Olimpico di Torino, mentre Doveri era nella cabina dentro San Siro. Sia Irrati che Doveri, ieri non hanno assolutamente dialogato con i due arbitri in mezzo al campo, Guida e Calvarese (il primo era a Milano, il teramano a Torino).
A dire il vero, un dialogo con i moviolisti sarebbe servito a San Siro, visto che Guida si è perso un paio di falli da rigore per il Sassuolo e ne ha dato uno dubbio al Milan: il primo è stato uno sgambetto di Gomez in area, il secondo una spallata di Donnarumma a Politano che gli aveva soffiato il pallone. Anche sul rigore concesso a Niang ci sono parecchi dubbi. Giornata con quattro cartellini rossi in una sola partita, tirati fuori dall'arbitro Maresca in Bologna-Genoa: il primo lo mostra al tecnico del Genoa, Juric, il secondo a Gastaldello che gli dà del matto, il terzo a Gentiletti, che somma due gialli per altrettanti falli, e il quarto è diretto a Dzemail, che entra su un avversario con una mossa di kung-fu a centropcampo nel finale di partita.