La notte della nuova Lazio: a Palermo l'esordio di Inzaghi. Onazi, Gentiletti e Keita le novità, fuori Anderson

Inzaghi e Biglia
di Emiliano Bernardini
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Domenica 10 Aprile 2016, 10:00
Dal nostro inviato
PALERMO È eccitato e si vede. Gli occhi tradiscono tutte le sue emozioni quando si siede per la sua prima conferenza stampa. Simone Inzaghi al primo giorno di scuola con i grandi. La sala è piena, come succede ormai solo nelle grandi occasioni dalle parti di Formello. Il neo tecnico sa che si sta giocando tanto, parte da semplice traghettatore ma il futuro potrebbe regalargli i gradi di timoniere. Simone lo sa benissimo, la società lo stima e lui è ambizioso. Un mix importante per restituire un minimo di dignità ad una stagione fallimentare sotto ogni punto di vista. Il momento non è certo dei migliori per andarsi a giocare una chance per la riconferma. Nel ritiro di Norcia ha guardato tutti in faccia e ha chiesto rispetto e massima dedizione, sette partite in cui dare il tutto per tutto. Inzaghi ci crede e per questo non farà caso ai nomi dietro le maglie, per lui giocherà solo chi sta bene sia dal punto di vista fisico che da quello mentale.

VOGLIA DI VINCERE
«Inzaghi lo conoscete tutti, rappresenta lo spirito laziale, ha scritto la storia della Lazio. È una scelta giovane e coraggiosa» le parole usate dal ds Tare per presentarlo. Poi il microfono è passato subito a Simone che, superata l’emozione iniziale, ha risposto con il piglio dei tecnici più navigati: «Diventare allenatore della Lazio era il mio obiettivo. Dopo 6 anni di lavoro con i ragazzi ce l’ho fatta. Sono orgoglioso e non vedo l’ora di cominciare. Voglio essere anche il tecnico del futuro». Il momento è complicato ma Inzaghi non ha dubbi sull’impegno che i biancocelesti metteranno in campo: «Ho buone sensazioni. Voglio vedere la voglia di vincere. Sette gare, sette finali».

ALUNNO E MAESTRO
Inzaghino al primo giorno di scuola già scalpita per dimostrare quanto sia cresciuto in panchina. La fame da bomber è rimasta la stessa di quando giocava. Simeone e Mancini i tecnici ai quali s’ispira, ma «è chiaro che ho appreso da tutti gli allenatori che ho avuto, da Materazzi a Delio Rossi, passando per Novellino». Mi ritorni in mente verrebbe da dire. Eh già perché quando vestì la maglia della Samp in panchina c’era Novellino che, ironia della sorte, sarà testimone del suo battesimo da allenatore.

NUMERI CONFORTANTI
Come detto, questa sera si affrontano due squadre che non sono certo al top della forma. La Lazio, seppur ormai senza obiettivi, deve concludere la stagione mostrando un minimo di dignità, il Palermo dal canto suo vuole salvarsi. Quella di questa sera sarà la sfida numero 64. Nelle precedenti sono 25 le vittorie dei biancocelesti, 19 le sconfitte e altrettanti i pareggi. L’ultimo proprio nella sfida d’andata, quando un rigore di Candreva salvò la panchina di Stefano Pioli. In questi casi spesso ci si affida proprio alla cabala. I numeri dicono che il Barbera porta bene a Biglia e compagni, che qui segnano spesso molte reti. L’ultima goleada risale allo scorso campionato, un sonoro 4-0 che lanciò la squadra di Pioli. In trasferta poi i biancocelesti sono imbattuti da ben 8 giornate (in Europa solamente Juventus e Barcellona hanno fatto meglio, con 11 gare senza sconfitte), anche se hanno pareggiato le ultime sei lontano dall’Olimpico.

LE SCELTE
Inzaghi dovrà subito fare i conti con le assenze.
L’emergenza vera resta in difesa dove anche Lulic non è in forma e rischia la panchina. Per questo stasera potremmo vedere una linea a 4 decisamente inedita con Mauricio terzino destro e Patric dirottato a sinistra, i due centrali saranno Bisevac e Gentiletti. A centrocampo appare quasi certa l’esclusione di Cataldi. Milinkovic non è al top e per proteggere la retroguardia Inzaghi sta pensando a Onazi nel trio con Biglia e Parolo. In avanti il terminale offensivo sarà Klose. Tra i tre litiganti a farne le spese dovrebbe essere Felipe Anderson, dal primo minuto giocheranno Keita e Candreva. D’ora in poi non saranno ammessi più scivoloni, tanto che in caso di nuovo crollo il ritiro a Norcia andrà avanti ad oltranza.
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