La Lazio ora sorride, riecco de Vrij e Klose: Stefan e Miro pronti per il Sassuolo

La Lazio ora sorride, riecco de Vrij e Klose: Stefan e Miro pronti per il Sassuolo
di Alberto Abbate
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Venerdì 9 Ottobre 2015, 09:31 - Ultimo aggiornamento: 09:34
Abbraccia il pallone e annusa l’erba. Quanta astinenza da campo, de Vrij comincia a respirarlo a Formello. Rieccolo ieri mattina al “Fersini”, primi test dopo la lunga convalescenza. Dieci giorni per sperare nel ritorno a Reggio Emilia, almeno fra i convocati, dopo oltre un mese di stop. Colpa di una maledetta infiammazione al ginocchio sinistro, d’un cigolio d’una notte d’inizio settembre. Precisamente il 6, Stefan abbandona la partita con la Turchia e si teme la rottura del menisco. Il giorno dopo viene visitato dai medici biancocelesti, che escludono la lesione. Per fortuna? Insomma, alla luce dei tempi di recupero. Anche se, fra i raggi in fondo al tunnel, ora almeno s’intravede il Sassuolo. Il gigante olandese sta tornando, ma stavolta non forzerà: «Purtroppo quest’estate mi sono infortunato - aveva confessato dal ritiro orange - e dopo, senza preparazione, ho giocato sei partite in poco più di due settimane». La Supercoppa dell’8 agosto a Shanghai, andata e ritorno col Leverkusen, la prima di campionato contro il Bologna e la sfida horror a Verona col Chievo. Stefan sembrava irriconoscibile, la sua eleganza sbiadita. Adesso capirete perché.

IL CALVARIO
Già al tramonto dell'ultima stagione aveva saltato cinque partite, prima di rientrare nei match decisivi con Samp (in campo solo 14’), Roma e Napoli. Lazio ai preliminari di Champions e il difensore subito in viaggio con la sua Nazionale per sfidare la Lettonia in vista di Euro 2016. Poi a metà giugno, prima delle vacanze, sotto i ferri per rafforzare le pareti inguinali. Un intervento di routine in Olanda, un mese dopo però gli costava l'inizio del ritiro ad Auronzo: solo palestra e qualche giro a bordo campo per rimetter su massa e muscoli. Niente preparazione, dunque, e un tour de force in condizioni precarie.
Basti ricordare la prestazione di de Vrij a Leverkusen. Forse un errore così, il difensore olandese l'aveva commesso solo all'esordio con la maglia della Lazio a San Siro. Alla prima in trasferta in Champions, da Stefan proprio nessuno se lo sarebbe aspettato: chiamava l'uscita di Berisha e si addormentava. Dal flipper successivo, Çalhanoglu non sbagliava.

IL COMPAGNO
Tutti aspettano il vero Stefan, la panacea ai mali della difesa. Magari finalmente al fianco del connazionale ed emergente Hoedt. I due non si sono ancora mai visti in campo insieme, ma Wesley non vede l’ora di giocare al suo fianco, prima alla Lazio e poi con l’Olanda: «Il Mondiale in Russia nel 2018 è il mio obiettivo». Ambizioso, ora con l’Under 21, ma con la testa sempre a Roma: «È una città fantastica ed è bello avere in squadra altri olandesi. In Italia sto crescendo. Ho imparato più in una partita, che nelle restanti sei. Higuain è un grande attaccante, con esperienza. E con lui sul terreno di gioco può accadere di tutto. Ho ricevuto un sacco di critiche dopo quel match, ma mi sono ripreso abbastanza bene. E’ stata un’esperienza formativa per me. Ma anche col Frosinone è stata dura. Finora ogni partita in Serie A mi è sembrata una guerra».

FORFAIT
In Provincia si decidono i campionati. Così Pioli - senza dodici nazionali - sta già facendo il lavaggio del cervello a Formello per la trasferta di Sassuolo del 18 ottobre. Dove ci sarà sicuramente Klose: il tedesco ha recuperato dalla lesione muscolare, alla ripresa del campionato potrebbe guidare l'attacco biancoceleste. Non ci sarà Djordjevic per lo stiramento rimediato domenica, ne avrà per almeno un mese. Poche speranze anche per la spalla di Basta. Un altro forfait in “serbo”.