Vincere contro la
Roma è l’ultimo obiettivo rimasto in casa
Lazio. Un successo nella stracittadina permettere a
Pioli di consolidare la propria posizione sulla panchina biancoceleste, sempre più a rischio dopo le recenti uscite deludenti. Il tecnico parmense, che non hai mai ottenuto un successo contro i rivali cittadini, arriva al derby in piena emergenza di formazione. Aspettando il rientro dei nazionali (
Felipe Anderson è atteso già oggi a Formello), il mister ha lavorato con pochi effettivi nel quartier generale biancoceleste, sperando nel recupero di qualche giocatore infortunato. Se, infatti, oltre
Lulic (squalificato), sono certe le assenze di
Konko,
Radu e
Kishna per problemi muscolari, gli unici ad avere buone chance di disputare il match di domenica sono
Basta e
Milinkovic. L’allenamento di ieri ha dato risposte positive: i serbi hanno svolto esercizi personalizzati, tornando a calcare il terreno di gioco dopo lo stop del 10 marzo scorso. L’ex
Genk ha ormai superato la lesione al polpaccio e con molta probabilità sarà uno dei centrocampisti titolari contro i giallorossi. Più difficile il recupero del terzino, ancora alle prese con un fastidio muscolare. Sugli esterni bassi, dunque, contro la
Roma agiranno
Patric e
Braafheid, già schierati da
Pioli nell’ultima trasferta contro il
Milan. In attacco
Klose, che ieri ha riposato per una contusione al piede, è il favorito per una maglia da titolare su
Matri e
Djordjevic. Nel pomeriggio la squadra tornerà ad allenarsi.
Olimpico deserto - Sarà un
derby senza tifosi, o quasi. La vendita dei tagliandi per la sfida tra
Lazio e
Roma non decolla. Sulla sponda biancoceleste i biglietti staccati superano di poco la soglia dei 3mila, mentre in casa romanista il dato ammonta a circa 4500 unità. Il tifo organizzato diserterà le curve dell’
Olimpico in segno di protesta alle barriere divisorie: i romanisti vedranno la partita su un maxischermo a
Testaccio, mentre i laziali si riuniranno a Roma nord. Niente cori, quindi, nè scenografie e striscioni. Il derby della Capitale ha perso il protagonista più importante: il pubblico.