Keita, una testa calda di cui la Lazio non può fare a meno

Keita, una testa calda di cui la Lazio non può fare a meno
di Gabriele De Bari
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Sabato 17 Settembre 2016, 20:58
Chi pensava di vederlo in campo dall'inizio, dopo la bella prova di Verona, è rimasto deluso. Qualcuno ha sperato fino all'ultimo che Inzaghi si ravvedesse e decidesse di schierare Keita al fianco di Immobile. Invece l'allenatore ha preferito dare una chance a Djordjevic lasciando ancora fuori l'elemento più in forma della squadra e la Lazio ha trovato difficoltà a superare la molle e fragile difesa del Pescara, che viaggia a più di 2 reti a partita. Dopo un'ora, quando il risultato era ancora sullo zero a zero e i mugugni si facevano sempre più insistenti, Inzaghi ha finalmente capito e deciso che doveva rivedere le scelte.

Fuori il peso morto Djordjevic, dentro Keita. Ed è subito cambiata la musica. La fantasia e la velocità del senegalese hanno mandato in tilt la retroguardia di Oddo: dribbling, cambi di ritmo, assist: la Lazio ha preso possesso della metà campo abruzzese segnando 3 reti. Keita sarà anche una testa calda, avrà limiti caratteriali e di convivenza con lo spogliatoio. Però, almeno in questo momento, non può restare fuori dalla formazione titolare soprattutto se al suo posto viene schierato Djordjevic. Ha l'argento vivo addosso e crea superiorità numerica e occasioni da gol. Il ragazzo va censurato per alcuni comportamenti e inquadrato secondo regole precise che dovrà rispettare. Ma, dal momento che è stato reintegrato a tutti gli effetti, va sfruttato per le sue qualità tecniche alla quali la Lazio attuale non può rinunciare perché non ha altri calciatori in grado di aprire le difese avversarie.
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