IPOTESI CASCHETTO
Dopo settimane, anzi mesi di chiacchiere e indiscrezioni, alcune delle quali assolutamente false e inventate, la società giallorossa ha scelto la strada della verità e della chiarezza: Castan non ha un tumore alla testa, ma l'operazione alla testa è obbligatoria per risolvere il problema. Che cos'è il cavernoma? «Gli angiomi cavernosi, o Cavernomi, sono aggregazioni di vasi sanguigni anomali che si localizzano a livello cerebrale o del midollo spinale. Hanno l'aspetto di una mora, e sono costituiti da dilatazioni anomale di vasi venosi. A differenza delle malformazioni artero-venose la pressione sanguigna al loro interno è bassa e non ricevono apporti arteriosi», si legge sui libri di Medicina. L'intervento neurochirurgico è complesso (in sostanza di tratta di asportare quella “mora” che si è formata), probabilmente l'operazione ci sarà già entro pochissimi giorni, e non ai primi di dicembre (non è certa la sede del Gemelli di Roma: potrebbe essere Milano, ma ad operare Castan dovrebbe essere comunque il Prof. Maira), e i tempi di recupero per un atleta sono, per ora, indefiniti e indefinibili (nell'ordine di almeno 6/8 mesi, salvo complicazioni: probabile uso del caschetto, poi). Di certo, non brevi perché l'operazione riguarda una parte delicata assai del corpo. La cosa più importante, al momento, è la salute del giocatore, e la sua carriera passa in secondo piano. E la Roma lo sa alla perfezione. Come si ricorderà, Castan in questa stagione ha giocato soltanto 45 minuti in occasione della trasferta vincente di Empoli, lo scorso 13 settembre. Dopo quella partita ha cominciato ad accusare problemi etichettati come otite acuta o labirintite mentre la verità era ed è un'altra.