L’uomo che non ti aspetti ha fatto gol. Quello che in realtà aveva tutt’altro compito in Roma-Juventus come contenere Di Maria e Vlahovic, oppure, arginare le ripartenze bianconere. Gianluca Mancini con un tiro da fuori area ha messo in ginocchio la Juventus e consentito alla Roma riaffacciarsi in zona Champions. Non poco per un centrale che in tutta la stagione non ha mai segnato e servito appena due assist con Sassuolo e Cremonese. L’ultimo gol realizzato in Serie A risale alla stagione 2020/2021 quando in panchina c’era Fonseca. Quell’anno Gianluca di reti ne ha segnate ben quattro, l’ultima contro il Genoa e anche in quell’occasione è stata determinante (la partita è finita 1-0).
Mancini, l'evoluzione con Mourinho
Poi, da quando Mourinho si è seduto in panchina, di gol non ne sono più arrivati fino a ieri: «È un'evoluzione naturale del giocatore. È in un ottimo momento sia a livello fisico che mentale. È molto più tranquillo. Tutti si aspettavano un gol da calcio d’angolo nessuno si aspettava di vincere così». Un giocatore su cui Mourinho ha lavorato e sta lavorando tantissimo, a partire dall’irruenza con cui ha affrontato le partite dello scorso anno incassando ben 16 ammonizioni con 59 falli commessi. Quest’anno i cartellini gialli sono appena quattro, mentre è in linea con i falli commessi (27).
I segreti della crescita
Attenzione, concentrazione e tantissimo lavoro durante gli allenamenti per alzare il livello di competitività. Un contratto rinnovato lo scorso luglio con scadenza 2027 in cui gli è stato aumentato lo stipendio da 2 a 4 milioni (bonus compresi) incoronandolo definitivamente leader della squadra. Giovedì sarà di nuovo in campo per l’Europa League contro la Real Sociedad con una responsabilità in più vista l’assenza di Ibanez per squalifica. Giocherà Kumbulla al suo posto, oppure, Llorente che però fino ad oggi è stato utilizzato appena un minuto contro l’Empoli. In difesa di spazio per le riserve non ce n’è, salvo emergenze.