Finisce 3-1 ma se nel calcio esistesse il verdetto ai punti la vittoria dei padroni di casa sarebbe schiacciante e con un margine molto abbondante. La squadra di Seedorf è un cantiere aperto ed il tecnico del Milan non riesce a dare un equilibrio tattico ai suoi uomini. I rossoneri sembrano carenti di personalità e di spirito agonistico (sintomatiche le lacrime di nervoso che hanno accompagnato Balotelli in panchina al 30' del st) ed anche il loro schieramento in campo lascia troppi vuoti nei quali gli azzurri sanno infilarsi e colpire. Seedorf deve rinunciare inizialmente a Kaka, reduce dall'influenza, e lo fa entrare solo nella ripresa nel tentativo, risultato poi vano, di creare un raccordo tra il gioco del centrocampo e quello delle punte.
Il Napoli sembra aver ritrovato lo smalto atletico perduto ed imprime alla partita un ritmo che il Milan, troppo spesso lento e compassato, non è in grado di reggere.
Il Napoli vuole vincere e lascia poco spazio all'avversaria. Hamsik, Higuain, Mertens, Insigne, Maggio (che colpisce un palo) tentano da tutte le posizioni di andare in gol, ma Abbiati non capitola. Nella ripresa gli azzurri si presentano, se possibile, ancora più spavaldi e concentrati di quanto non si fossero mostrati nella prima frazione di gioco. Il Milan è costretto a difendersi e tenta, quando può, di far fruttare soltanto le ripartenze. Il gol del vantaggio dei padroni di casa sembra ormai maturo ed è Higuain a finalizzare al 10' un'azione corale di tutta la squadra. Le azioni del Napoli passano tutte dai piedi di Jorginho che dimostra di essersi già perfettamente inserito nei meccanismi di gioco e che i compagni cercano e trovano ormai quasi ad occhi chiusi.
Una volta raggiunto il vantaggio il Napoli non modifica il suo atteggiamento arrembante, anche se aspetta il Milan ai limiti della metà campo e si affida più spesso al contropiede. Il terzo gol di Higuain - subito dopo la sostituzione di Balotelli, che una volta in panchina scoppia in lacrime - che porta che suggella la vittoria dei padroni di casa è l'epilogo scontato di una partita in cui i valori in campo sembrano essere troppo sbilanciati a favore della squadra di Benitez. A Seedorf rimane ancora molto da lavorare per raggiungere un assetto più concreto ed affidabile.
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