UN’ALTRA RIPRESA
Anche perché, con il Napoli in vantaggio, non si trattava più soltanto di difendere bene, ma anche (soprattutto) di attaccare con un minimo di pericolosità. Cosa che alla Roma praticamente non è mai riuscita in una prima frazione da numeri impietosi, vedi il possesso palla in favore degli ospiti, 57,9%, che in uno scontro diretto è davvero tanta roba. Una differenza di valori complessivi in linea con tutto quello che il Napoli ha messo in mostra negli ultimi mesi, al di là delle otto vittorie di fila e della fuga in testa al campionato. La Roma ha faticato tremendamente a difendere, ma - come conseguenza logica - ha fatto ancora più fatica ad attaccare, con l’isolato Dzeko docile preda dei due centrali azzurri. Non v’è dubbio che la squadra giallorosa, quando è apparsa meno impaurita, ci abbia provato: nella ripresa ha avuto una fiammata, ha colpito un palo, ha spizzato una traversa ma il gol del pareggio non è arrivato.
E così la partita l’ha vinta il Napoli che ha difeso meglio la propria porta ma che ha bucato Alisson solo con la determinante collaborazione di un avversario. Facendo il riassunto della serata, se ci pensate bene, non è complicato lasciarsi andare a qualche rimpianto, se uno riesce a mettere da parte quanto visto nei primi quarantacinque minuti. Ma affidarsi ai rimpianti a cosa serve? A nulla.
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