Il doppio volto della Capitale con gli scenari contrapposti

Il doppio volto della Capitale con gli scenari contrapposti
di Massimo Caputi
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Lunedì 24 Agosto 2015, 05:44 - Ultimo aggiornamento: 17:05
Novanta minuti sono pochi per considerazioni e giudizi definitivi, soprattutto se sono quelli d'inizio campionato, a mercato ancora aperto. Il buongiorno, però, si vede dal mattino, alcuni segnali sono chiari e indicativi. Se la Juventus conferma le difficoltà dovute al rinnovamento e Milan, Inter e Napoli comprendono quanto sia difficile essere subito competitivi, il debutto di Roma e Lazio ha aperto scenari contrapposti. La squadra di Pioli, anche sollecitata dall'impegno dei preliminari Champions, si è fatta trovare pronta. Tonica e motivata, ha riproposto, seppur con il modesto Bologna, le qualità della passata stagione. La squadra ha fisionomia e filosofia di gioco precise, impreziosite dalle doti di alcuni suoi interpreti. La fiducia nella sua potenzialità si rafforza grazie ai giovani Cataldi, Keita e Kishna. Con questi calciatori, in attesa di verificare anche Milinkovic-Savic, la Lazio si conferma squadra di buon valore e prospettiva. A Lotito e Tare, bravissimi nello scovare talenti a prezzi accessibili, spetta il compito, indipendentemente dall'esito del preliminare, di completare l'opera con un attaccante e un terzino sinistro.
Dopo Verona, l'entusiasmo che accompagnava la Roma ha avuto un brusco stop, e nulla c'entrano le eccessive aspettative di una piazza considerata facile agli sbalzi di umore. La preoccupazione, scattata immediatamente dopo il debutto, ha valide giustificazioni. La squadra ha infatti mostrato le stesse difficoltà, lacune e lentezza della scorsa stagione, la società non ha completato le mancanze della rosa, pur sapendo da mesi dove intervenire. L'immagine di precarietà data sabato dal gioco, dall'assenza di sostituti per i difensori centrali e di terzini titolari, non è quella di squadra e società ambiziose e strutturate. A Garcia e Sabatini il compito di fugare al più presto i dubbi e le perplessità che aleggiano sul loro operato