DUEMILA
L'effetto sorpresa, insomma, rimane dietro l'angolo. Anzi, forse dal 2000 a oggi è diventato ancora di più un vero vizio capitale. A memoria basta tornare al 29 aprile 2001, con la vittoria strappata alla Roma al 94' dal 2-2 di Castroman: la sberla dell'argentino è ancora una meravigliosa carezza sotto la Nord. In Sud invece ricordano il primo cioccolatino di Mancini, il 9 novembre 2003, riportato a Roma dal Venezia in B e presentatosi all'Olimpico con un tacco de Dios su una punizione di Cassano. Tre anni dopo il missile all'incrocio dell'ex capitan Ledesma nel 3-0 biancoceleste chiuso da Mutarelli. Non certo un killer sotto porta, Cristian, eppure a rete contro la Roma anche nel 2008. Anche se, di quell'anno, a Formello preferiscono ricordare il ritorno del 19 marzo, quando al 92' Behrami (appena 4 firme in biancoceleste) si spogliò sotto la balaustra. In uno slancio quasi casuale: cross mancino da destra di Pandev, tiro sballato al volo di Mauri, raccolto dallo svizzero-cosovaro e scaraventato alle spalle d'un incerto Doni. Tutti sotto la Nord: anche Delio Rossi, stavolta ripetuto all'Olimpico il tuffo nella fontana del Gianicolo dell'anno precedente.
SCUDETTO
Talvolta ecco pure l'illusione di un centro nel derby: Julio Baptista, arrivato pochi mesi prima dal Real, fa irruzione nei cuori romanisti in una notte di novembre del 2008. Colpo di testa vincente dopo 4 minuti della ripresa, a siglare la quarta rete stagionale e a regalare una delle poche gioie a una Roma, che terminerà l'anno in sesta posizione, lontanissima dalla vetta. Così come la Lazio che, al ritorno l'11 aprile, si scatenò con un 4-2 sulle fasce grazie ai terzini Kolarov e Lichtsteiner. I biancocelesti finirono decimi ik campionato, ma poi alzarono la Coppa Italia quell'anno, con uno scatenato Zarate. Epilogo diverso la stagione seguente per i giallorossi: tutta colpa di un Pazzo' e sogni di scudetto rimasero rinchiusi dentro Cassetti. A volte nemmeno i gol gregari' nei derby sono benedetti.