Leicester, il Regno Unito ai piedi del "Tinkerman" Ranieri

Claudio Ranieri protagonista di un murales a leicester
di Cristina Marconi
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Mercoledì 4 Maggio 2016, 12:09
Lo chiamano “dio” e lo chiamano “leggenda”, ma anche “lo zio italiano che tutti vorrebbero avere”. Nel Regno Unito la ranierimania è alle stelle già da un po', ma da ieri il fenomeno ha raggiunto nuovi ordini di grandezza: Claudio Ranieri è il nuovo idolo nazionale, quella è del suo Leicester è la più grande storia mai raccontata e il paese non parla d'altro. Ne è passata d'acqua sotto i ponti dal tweet di Gary Lineker “Claudio Ranieri? Really?” del luglio scorso: il presentatore di Match of the Day, l'equivalente britannico della Domenica Sportiva, aveva giurato che avrebbe presentato la sua trasmissione in mutande se il Leicester avesse vinto. Ora, col capo sparso di cenere, è in trattativa con la BBC per mantenere la parola. Con una storia che ha infuso al paese un grande entusiasmo e una gran voglia di tornare a farsi contagiare dall'ottimismo semplice e genuino che la favola del Leicester trasmette, non c'è britannico che non abbia per l'allenatore sessantaquattrenne un'ammirazione sconfinata. Perché il suo stile sarà pure tutto italiano, ma c'è nel suo modo di giocare qualcosa che reinterpreta il calcio inglese – difesa, corsa, velocità – e che muove le corde giuste nel paese dell'understatement e della simpatia d'istinto per gli “underdogs”, i più deboli.

GRAZIE ZOLA
Il fatto che Ranieri abbia ringraziato Gianfranco Zola per aver aperto la strada agli italiani nel calcio inglese ha rievocato ricordi felici di un calcio sano e meno patinato. E poi è un gentleman, Ranieri, e questo non passa inosservato: si fa vedere in giro per Leicester, porta i suoi giocatori a mangiare la pizza fuori, ha chiamato Guus Hiddink per ringraziarlo e il suo “dilly-ding dilly-dong”, ironico e paterno, è diventato non solo un grido di battaglia ma anche una suoneria per cellulari. Un gentiluomo reso più caldo e umano dal suo essere italiano – neppure alla regina sarà sfuggito che l'altro ieri era pranzo con la mamma di 96 anni – e le cui battute sono ormai parte del repertorio nazionale.

LA SALSICCIA
A Leicester gli hanno intitolato una salsiccia, tributo di un certo livello, e la pizzeria San Carlo è stata presa d'assalto dai tifosi pazzi di felicità. Da Downing Street David Cameron ha mandato i suoi complimenti e anche il chitarrista della rock band Kasabian, Steve Pizzorno, ha gridato la sua gioia sulle pagine del Guardian. Adele ha parlato della storia più bella di sempre e per un paese uscito un po' depresso dagli anni dell'austerità, incapace di trovare un ‘working class hero' in una classe dirigente tutta patinata e altolocata questa è veramente la storia più bella. La favola di uno che fino a poco tempo fa era noto come “Tinkerman”, colui che ripara e mette toppe, come se questo fosse un lavoro senza importanza. Ma il Regno Unito era il paese giusto per lui. Pochi sanno che i britannici di una certa generazione amano definire la loro come una “island of tinkers”, ossia un'isola di persone che non amano buttare mai via niente.