Libertadores, al via la fase a gironi
Argentine e brasiliane sempre in pole

Libertadores, al via la fase a gironi Argentine e brasiliane sempre in pole
di Alfredo Spalla
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Martedì 17 Febbraio 2015, 16:58 - Ultimo aggiornamento: 21:02
Riparte la Libertadores. Si ricomincia dal San Lorenzo, campione per la prima volta nel 2014, sperando che da questa edizione della "Champions sudamericana" esca fuori un nome in grado di strappare lo scettro del Mondiale per Club a un club europeo. L’ultima volta risale al 2012, quando il Corinthians superò per 1-0 il Chelsea nella finale di Yokohama. La competizione regina delle “Americhe” ricomincia da due caratteristiche marcanti della propria storia: l’eterna sfida fra Brasile e Argentina per il titolo, e l’ormai nota imprevedibilità della Libertadores. Nel 2014, contro ogni previsione arrivarono alle semifinali: Nacional (Paraguay); Bolivar (Bolivia); Defensor Sporting (Uruguay) e lo stesso San Lorenzo.



UN'EDIZIONE CLASSICA

Quest’anno, invece, si prospetta una competizione più classica, a suo modo più equilibrata. Il Brasile arriva con la forza massima possibile nella fase a gironi, senza aver lasciato feriti nel turno preliminare. A difendere i colori verde-oro saranno tutti club già vincenti in passato: San Paolo (1992; 1993; 2005), Cruzeiro (1976; 1997), Internacional (2006; 2010); Corinthians (2011) e Atletico Mineiro (2013). L’ultima volta che il Brasile portò solo squadre già vincenti fu nel 1997, e a trionfare fu proprio il Cruzeiro. Una base incoraggiante per il calcio brasiliano che a livello continentale deve riscattare la stagione del 2014, la peggiore dal 1991. L’anno scorso doveva essere quello del record storico, del quinto titolo consecutivo brasiliano, e invece è stato quello dell’allungo argentino. La vittoria del San Lorenzo ha infatti aumentato il distacco fra le due nazioni: 23 titoli “albiceleste” e 17 verde-oro.



LA POTENZA ARGENTINA

L’Argentina, ai nastri di partenza, non è dunque inferiore a nessuno, avendo 5 partecipanti su 6 che hanno già vinto la “Taça”: sei titoli per il Boca (1977, 1978, 2000, 2001, 2003, 2007); quattro per l’Estudiantes (1968, 1969, 1970, 2009); due per il River (1986, 1996), e uno ciascuno per Racing (1967), attuale campione argentino, e San Lorenzo (2014). Zero conquiste per l’Huracán. Il primo passo per le favorite sarà superare la fase a gironi, sempre caratterizzata da trasferte calde, lunghe, scomode e talvolta ad alta quota. Eletto ad unanimità dai media locali come “girone della Morte”, il numero 2 è sicuramente il più difficile: San Paolo, Corinthians, San Lorenzo e il Danubio (in ascesa) lotteranno per solo due posti.



L'ALTITUDINE, UNA VECCHIA PAURA

Le altre favorite brasiliane, Cruzeiro e Atletico Mineiro, sulla carta non dovrebbero incontrare grandissime difficoltà nel classificarsi alla seconda fase. L’Internacional, invece, inizierà questa sera il proprio cammino contro il The Strongest. E contro la celeberrima altitudine di La Paz. L'anno scorso fece notizia l'uso del viagra, come vasodilatatore, da parte del San Lorenzo. Debutta nella notte italiana anche il Racing di Diego Milito, impegnato in Venezuela contro il Deportivo Táchira. Ampiamente favorite Boca Juniors, nel girone 5, e River Plate, nel 6. Dopo la vittoria della Recopa, ottenuta in virtù della Coppa Sudamericana, los Millonarios si sono confermati fra i più attrezzati per la vittoria finale.



Non si vive, però, di solo Brasile e Argentina. L’Atletico Nacional (Colombia) e i cileni del Colo-Colo, entrambi già campioni, contenderanno il trofeo più prestigioso delle Americhe all’asse Brasile-Argentina, con l’aiuto di club messicani, peruviani, paraguaiani, boliviani, ecuadoriani e venezuelani.