Eliminata dalle Olimpiadi: Irma Testa scoppia in lacrime sul ring di Rio de Janeiro

Eliminata dalle Olimpiadi: Irma Testa scoppia in lacrime sul ring di Rio de Janeiro
di Francesco De Luca
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Lunedì 15 Agosto 2016, 23:06 - Ultimo aggiornamento: 23:08
RIo de Janeiro. Neanche lei, la Farfalla di Torre Annunziata, ce l'ha fatta a raggiungere le semifinali del torneo di pugilato: Irma Testa è stata sconfitta nei quarti dalla francese Estelle Mossely, campionessa del mondo in carica. Si è consumato così l'ultimo atto di una missione disastrosa per la squadra di pugilato: sei eliminati e un atleta (Mangiacapre) costretto al ritiro per infortunio.
Netto il verdetto per i giudici. Irma è esplosa in lacrime alla fine, facendo "no" con l'indice verso il tavolo e verso il pubblico, dove c'erano la sorella Lucia e tre amiche arrivate da Torre Annunziata. Ed è poi esplosa in un pianto dirotto, a stento consolata dal presidente federale Brasca, dai tecnici Renzini e Bergamasco e dall'ex campionessa di fondo Di Centa, membro onorario del Cio che l'ha confortata come una madre.
Irma ha parlato tra i singhiozzi in zona mista, con la rabbia del pugile sconfitto e lo smarrimento della diciottenne. «Il futuro, le Olimpiadi di Tokio? Ci sono quattro anni davanti, possono cambiare tante cose, in bene come in peggio. Era questa l'Olimpiade giusta, la mia prima Olimpiade. Pensavo di essere in vantaggio, non potevo credere al verdetto. Mi spiace, non ho altro da dire». 
Il presidente federale Brasca ha evidenziato: «Mi inquieta il verdetto, quel 10-9 fisso: non mi convince questa unanimità di giudizi in tutti i round. La sconfitta ci può stare, ma sono quei giudizi... Se ha pesato il blasone della francese campione del mondo? Beh, quello pesa in tutti gli sport». Un giudizio sulla spedizione della Italboxe, incapace di arrivare con un solo pugile in semifinale: «Bilancio assolutamente negativo, ci sono cose che sono girate male, a cominciare dai sorteggi negativi, dal verdetto di Russo e dall'infortunio di Mangiacapre».
Il coach del settore femminile, Renzini, che da quattro anni segue Irma ad Assisi, dove si è trasferita per allenarsi presso il centro federale, ha sottolineato: «La ragazza ha avuto problemi fisici nell'imminenza delle Olimpiadi, una lombalgia che l'ha costretta a restare ferma per quasi un mese. E questo ha inevitabilmente pesato sul rendimento. Ha fatto tutto ciò che doveva e poteva fare, si è espressa al cento per cento delle sue possibilità e merita soltanto un applauso. E' stato un match equilibrato, lei deve essere orgogliosa di quanto è riuscita a fare. Può vincere, se vuole, le prossime 3-4 Olimpiadi».
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