Un successo dedicato alla famiglia «a mia moglie, mio figlio, ai miei genitori e mio fratello», con cui vuole «trascorrere qualche giorno prima di andare a Parigi». Si presenterà al Roland Garros, sempre più numero uno al mondo, con una striscia di 22 vittorie consecutive. «Questo mi dà fiducia. Continuerò finché posso, non voglio che la paura interrompa la striscia - ha commentato -. Poi ci sono cose che non puoi controllare, il futuro è imprevedibile. Ma spero che questo mi porti lontano al Roland Garros, che ora è la mia priorità».
Sono passati sette anni dal suo primo trionfo a Roma, il serbo si sente «più maturo, più sereno», ed è cresciuto anche attraverso le sconfitte. «Ho perso molte finali nella mia vita. Non ricordo nemmeno il numero esatto - ha sorriso -. Non mi sento invincibile. tante vittorie di fila mi aiutano mentalmente contro i miei avversari, ma questa sicurezza deriva dal lavoro duro e può essere persa in una settimana o due. Bisogna continuare con questa dedizione al lavoro perché tutto potrebbe svanire».