Federer, la rinascita della semplicità

Federer, la rinascita della semplicità
di Angelo Mancuso
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Martedì 21 Marzo 2017, 12:37 - Ultimo aggiornamento: 20:11
 Il tennista più amato di tutti i tempi, il più bello da vedere, capace di risorgere dalle proprie ceneri e di ingannare persino lo scorrere del tempo. Quel che sta facendo Federer in questi primi mesi del 2017 ha il profumo di una favola. L'ultima accoppiata Australian Open-Indian Wells gli era riuscita nel 2006. C'è però una differenza: 11 anni fa King Roger dominava stravincendo contro chiunque. Oggi ha quattro figli, si avvia verso le 36 primavere e sul cemento del deserto californiano è diventato il più anziano a conquistare un Masters 1000 dai tempi di Agassi, che ne aveva poco più di 34 a Cincinnati nel 2004. «Vincere in Australia e a Indian Wells non era tra i miei progetti - ha ammesso - l'obiettivo era raggiungere i primi 8 dopo Wimbledon. Invece è successo tutto molto più velocemente. Ora penso a Miami, poi stilerò il programma sulla terra rossa». È risalito al n.6 del ranking e in California la sua superiorità con il rovescio e il servizio è stata schiacciante: non ha perso un set e ha incassato solo un break. Se ne sono accorti sia Nadal che Wawrinka in finale. Tanto che il connazionale è sbottato in mondovisione: «Vorrei congratularmi con Roger... Sta ridendo? È uno str..., ma va bene così». Divertito Federer. «Non è la prima volta che mi danno dello str.... lo prendo come un complimento».
Dietro la sua rinascita c'è anche la mano di Ivan Ljubicic, ex top ten con evidenti limiti tecnici ma di grandissima intelligenza, che ha trovato la chiave giusta per entrare in sintonia con il campione di Basilea. Stiamo ammirando un Federer più aggressivo ma pure più pratico, con un disegno tecnico-tattico preciso: evita gli scambi lunghi e spinge alla prima occasione. E poi ci sono le parole di Pierre Paganini, suo storico preparatore: «Roger non è stato fermo sei mesi per l'operazione al ginocchio. Dopo 8 settimane il problema era risolto, ma abbiamo deciso di fare una lunga preparazione». I risultati sono sotto gli occhi di tutti.