Pennetta e Fognini, due "amici" speciali
«Fabio è bravo, merita tutte le attenzioni»

Pennetta e Fognini, due "amici" speciali «Fabio è bravo, merita tutte le attenzioni»
di Guido Frasca
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Martedì 8 Aprile 2014, 09:54 - Ultimo aggiornamento: 10:50

Lui era a Indian Wells a metà marzo per sostenerla durante la storica finale vinta in California contro la cinese Na Li. Lei domenica scorsa ha prontamente ricambiato: eccola a Napoli per incitarlo durante l’altrettanto storico successo su Murray che ha dato il la alla rimonta azzurra contro la Gran Bretagna. Lui è Fabio Fognini, lei è Flavia Pennetta: la coppia del giorno del tennis italiano, anzi dello sport azzurro visto che i campioni della racchetta riescono puntualmente a conquistare le prime pagine di giornali e tv con le loro imprese. Flavia & Fabio: è il gossip del momento su twitter e sul web. Tutti a caccia di una loro foto, di un loro sguardo. Anche se la 32enne brindisina fa catenaccio nel segno del miglior Nereo Rocco del tempo che fu. Come dopo il trionfo a Indian Wells, stesse domande, identica risposta: «Siamo amici, ci conosciamo da una vita e in questo momento ci supportiamo a vicenda». Parole dette e ridette. Alle quali aggiunge: «In questo momento i titoli e le interviste devono essere tutti per loro, i ragazzi della squadra che hanno regalato all’Italia le semifinali di Coppa Davis dopo 16 anni. Un grandissimo risultato per il nostro tennis». Una squadra della quale il “suo” Fabio è il condottiero indiscusso. A Mar del Plata i giornali argentini lo definirono un “gladiatore romano” nell’arena.

LO SCUGNIZZO FOGNINI

Due giorni fa Fabio sul lungomare di Mergellina ha vestito i panni dello “scugnizzo” capace di “imbriacare” il povero Murray nonostante il fastidioso dolore al costato.

Alla fine sulle tribune tutti cantavano “‘o surdato ‘nnammurato”. Compresa Flavia. «Avessi potuto sarei scesa in campo a giocare – racconta il giorno dopo – c’era un’atmosfera pazzesca, incredibile, trascinante. Impossibile non emozionarsi». Tanto che ieri Fognini ha twittato un “Napoli nel cuore” con una foto che lo ritrae insieme alla Pennetta e sullo sfondo il Maschio Angioino per ringraziare il pubblico partenopeo. Un altro segno della maturità raggiunta dal 26enne ligure, che va al di là di prestazioni e classifiche: è diventato un vero leader. «A tennis ha sempre giocato benissimo, ha un talento incredibile. Ora è cresciuto in campo e fuori», conferma Flavia. Domenica mattina è arrivata di buon’ora al Tennis Club Napoli e ha chiacchierato a lungo con Fabio prima della sfida con Murray. Del resto lei di match che contano ne ha giocati tanti in carriera, sa cosa significa entrare in campo con la pressione e la responsabilità di dover vincere per se stessi e per la maglia che rappresenti. Quattro Fed Cup conquistate nelle ultime otto stagioni, senza contare i tanti titoli a livello individuale. Con le varie Francesca Schiavone, Sara Errani e Roberta Vinci, per citare il gruppo storico, ha scritto pagine indimenticabili del tennis italiano.

«ADESSO È IL LORO MOMENTO»

«Se con il nostro esempio abbiamo trascinato i ragazzi? Può darsi, ma il merito delle recenti vittorie è solo loro. Il tennis è fatto di cicli e ho l’impressione che ora in Italia sia arrivato il momento del tennis maschile. Fabio non ha mai giocato così bene, ma è tutta la squadra ad essere maturata negli ultimi anni. È un gruppo omogeneo, solido, unito, che non si tira indietro di fronte alle difficoltà. Sono amici e stanno bene insieme. Come ha sottolineato capitan Barazzutti non è nella loro filosofia arrendersi, hanno una gran voglia di conquistare qualcosa di importante. Proprio le qualità che hanno consentito a noi ragazze di vincere tanto. Un bene per tutto il tennis italiano». Flavia parla quasi da dirigente federale. Una candidatura per il dopo tennis? «Questo sport è la mia passione e lo resterà anche quando avrò smesso. Mi piacerebbe dare un contributo mettendo a disposizione la mia esperienza. Ma da grande voglio fare anche la mamma». Con la persona giusta accanto. E scatta di nuovo il catenaccio: come un libero vecchio stampo spazza l’area di rigore.

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