«Ho pensato a tutto ciò in pochi secondi. Avrei voluto essere io al volante, non avrei mai perdonato a me stessa se fosse successo qualcosa a mio nipote.
Lui è così innocente. Come tutti gli altri. Io sono convinta che non tutti sono cattivi. Lo sono solo gli ignoranti, quelli che hanno paura e gli insensibili che con le loro azioni mettono a repentaglio milioni di vite. Ma perché devo ancora pensare a tutto ciò nel 2016?», si domanda la Williams. «Non ne abbiamo abbastanza? Non abbiamo già aperto abbastanza porte e influenzato miliardi di persone? Ma ho capito che non dobbiamo credere sia finita qui, che non importa dove siamo arrivati ma la strada che ancora dobbiamo percorrere. Ho pensato a me, a cosa avrei dovuto dire a mio nipote e ai miei figli», spiega ancora la tennista statunitense, prima di concludere. «Martin Luther King diceva: arriva un momento in cui il silenzio è tradimento. Io non voglio restare in silenzio».
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