Us Open, Flavia Pennetta: «New York, un amore di torneo»

Us Open, Flavia Pennetta: «New York, un amore di torneo»
di Angelo Mancuso
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Giovedì 1 Settembre 2016, 10:37 - Ultimo aggiornamento: 10:41

NEW YORK Oggi Flavia Pennetta sarà in tribuna agli US Open a seguire il suo Fognini che sfida David Ferrer, contro il quale il ligure ha sempre perso nei 9 precedenti. «Prima che si ritiri voglio batterlo almeno una volta», ha sottolineato Fabio dopo aver rimontato due set di svantaggio (6-7 3-6 7-6 7-5 6-4) all'esordio al russo Gabashvili in una partita folle, come lo è un po' lui. Si è ritrovato a un passo dal ko e ha discusso con il giudice di sedia che non ha chiamato out una palla dell'avversario. Passandogli vicino gli ha scherzosamente sfilato gli occhiali per metterglieli sulla testa beccando il penalty point, ma alla fine ha prevalso il suo talento. Di certo il ligure ha una spalla salda su cui fare affidamento. Chi meglio di sua moglie Flavia? La 34enne brindisina non difende il titolo conquistato lo scorso anno nella storica finale tutta italiana contro Roberta Vinci. Annunciò il ritiro proprio qui alzando al cielo la coppa. A New York è ricercatissima da tv e media, ma non ha rimpianti, come talvolta capita a chi ha vissuto lo sport ad alto livello, nutrendosi dell'adrenalina che solo le sfide ti possono regalare. Anzi mostra fiera il suo pass: «Bellissimo vedere il mio nome con accanto la scritta champion».
Che effetto ti ha fatto tornare a New York?
«E' passato un anno, ma sembra di più. E' stato bello toccare di nuovo il trofeo, rivivere certe sensazioni che mi resteranno dentro per sempre. Certo è diverso, più rilassante. Non gioco e mi godo l'atmosfera di una città e di un torneo che adoro. Mi resta un ricordo stupendo, ma la vita non finisce su un campo da tennis, va avanti. E io sono felice».
Com'è seguire Fabio da fuori?
«Bello e molto più duro che giocare. Do molto valore ai miei coach, alla mia famiglia e a tutti coloro che mi hanno sostenuto in questi anni. Ho capito che è molto complicato, si soffre».
A Fabio dai consigli tecnici?
«Non parliamo molto di tennis grazie a Dio, poi è normale che ci sono dei momenti in cui se ne discute, si esprimono delle opinioni, ma in modo tranquillo».
Progetti per il futuro nell'ambito del tennis?
«Mi fate tutti questa domanda Mi piacerebbe restare nel mondo del tennis, magari allenare giovani, ma non a tempo pieno e non ora. Intanto dal giorno del ritiro ho fatto un sacco di cose. Innanzitutto mi sono sposata e la vita matrimoniale mi piace. Ho viaggiato con Fabio, ho arredato la nostra casa a Barcellona con dei bellissimi mobili moderni. Sono andata a cavallo, una mia grande passione, e sono pure caduta. E ho fatto qualche telecronaca in tv. Mentre Fabio era a Rio alle Olimpiadi sono stata in vacanza con mia cugina e delle amiche. Sono pure rimasta bloccata a Corfù prima del rientro per un guasto al traghetto che doveva riportarci a Brindisi. Tutte cose che possono sembrare banali, ma non lo sono per chi come me ha girato il mondo con borsone e racchette fin da ragazzina e ha visto poco perché doveva allenarsi e giocare tutti i giorni».
Proprio niente tennis?
«No, di tanto in tanto riprendo la racchetta e mi tengo in forma. A settembre giocherò un'esibizione a Milano con Djokovic, Serena Williams, Nadal e Fabio. Ci sarà pure Fiorello. Sarà divertente».
Chi vince gli US Open?
«Fognini! Anzi vorrei tanto Fognini. Se non lui, allora Murray. Djokovic dipende come sta col polso, al debutto non l'ho visto al 100%. E vedo bene Del Potro, si è ripreso alla grande dai tanti infortuni».
E il torneo femminile?
«Serenona tutta la vita. Se poi non vince lei, indico la spagnola Muguruza, che quest'anno ha trionfato al Roland Garros ed è ancora giovanissima».
E la Vinci?
«Certo, se dovesse vincere sarei super felice per lei».
C'è una giocatrice che potrà prendere il posto di Serena nel circuito femminile?
«Penso proprio di no. Ci sarà un passaggio di testimone continuo, ma nessuno potrà essere come lei. E' l'indiscussa n.1, probabilmente la più forte di sempre».
Angelo Mancuso
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