Terni, a rischio il centro federale di Tiro con l'arco ed i 400 mila euro dei canoni idrici

Terni, a rischio il centro federale di Tiro con l'arco ed i 400 mila euro dei canoni idrici
di Lorenzo Pulcioni
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Venerdì 29 Aprile 2022, 11:57

«Siamo al punto di non ritorno» dice Stefano Tombesi, consigliere nazionale della Federazione Tiro con l'arco e vicepresidente degli Arcieri Città di Terni. Corsa contro il tempo per non perdere i 400 mila euro dei fondi dei canoni idrici e soprattutto per non perdere il centro federale di via del Centenario. Colpa del ritardo da parte del Comune di Terni nel rinnovo della convenzione a tre fra Palazzo Spada, la società ternana e la stessa Fitarco che sta mettendo a rischio i fondi già assegnati per l'impiantistica sportiva.

La Fitarco infatti ha tempo fino al 15 giugno per indire il bando e far partire i lavori nel centro federale paralimpico Archery Training Center, ma senza il rinnovo della convenzione che scade il 26 luglio la federazione resta bloccata. A conti fatti resta più o meno una settimana per superare l'intoppo burocratico che l'assessora allo Sport, Elena Proietti definisce «banale, sciocco e superabile». In pratica mancherebbe, secondo quanto riferito a Tombesi da un dipendente comunale, il documento che attesta la convenzione in essere e in scadenza il prossimo luglio. «Dopo il Mondiale 2015 ci siamo dati da fare per riportare a Terni un evento del genere - attacca Tombesi - ci hanno chiesto un impianto a norma e una location adeguata. La Fitarco si è impegnata pagando la consistente 'fee' alla World Archery per i Mondiali in programma nel prossimo mese di settembre a Stroncone e Carsulae. Gli Arcieri Città di Terni ci hanno messo molto di tasca loro, ma il problema è la deadline del 15 giugno per non perdere i soldi dei canoni idrici. Gli uffici comunali mi chiedono ancora copia documento che certifica la convenzione a tre, quello che gli ho portato dicono che non ha valore anche se c'è una delibera di giunta del 2019 dove il Comune approva la concessione con la Fitarco per l'uso dell'impianto. Entro la prossima settimana saremo costretti a mandare la lettera di rinuncia ai contributi e adiremo vie legali. Stiamo di fatto cacciando via una federazione quando invece dovremo essere attrattivi».

L'assessora Proietti, presente alla conferenza stampa, non si sottrae e rilancia: «I canoni idrici sono destinati a impianti sportivi da quando ci siamo noi».

In realtà la legge regionale che modifica la precedente e riversa una quota importante dei canoni idrici agli impianti sportivi è del 2018, ma al di là di questo il problema non da poco è da ricercare nella mancanza di personale: «E' un roblema banale, direi quasi sciocco e sicuramente superabile da una nuova delibera di giunta che sarà votata la prossima settimana - risponde la Proietti - ci sarà un chiarimento tra i tecnici comunali, i ritardi sono dovuti alla mancanza di personale e dal continuo cambiamento dei dirigenti. E' un problema di norme, ogni volta si ricomincia da capo». Il tempo stringe e il rischio di perdersi in un bicchere d'acqua è altissimo. Sarebbe come non centrare un bersaglio messo a pochi passi. Un bersaglio da 400 mila euro.

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