Umbertide, anziana coraggiosa sventa la truffa del falso carabiniere

Umbertide, anziana coraggiosa sventa la truffa del falso carabiniere
di Walter Rondoni
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Giovedì 9 Maggio 2024, 07:25

UMBERTIDE - Nonna rock mette in fuga banda di truffatori. Comincia tutto nel modo più scontato, ma stavolta la conclusione rende merito alla perspicacia di un’anziana umbertidese. Squilla il telefono in un’abitazione del centro storico. «Pronto...». Dall’altra parte una voce in apparenza molto professionale, risoluta quel tanto che basta da mettere in soggezione l’interlocutore. «Sua figlia ha avuto un incidente, è qui in caserma». Chi parla si spaccia per un militare dell’Arma. Al momento, la donna sente mancarle il respiro, ma dentro di sé qualcosa, o qualcuno, deve averle consigliato di non fidarsi. Chiamatelo, se vi pare, sesto senso. Intanto, il falso carabiniere va avanti nell’interpretare un canovaccio che ha gettato nella disperazione tanti, tanti anziani un po’ dappertutto. Da un lato rassicura, dall’altro affonda il colpo. Deve abbattere le difese di chi lo sta ascoltando, facendo leva su quanto ognuno ha più caro. L’amore per i congiunti più stretti.

«Non si preoccupi, signora, sua figlia sta bene, ma per evitarle conseguenze molto pesanti servono 13mila euro», incalza lo sconosciuto. L’ottuagenaria, evidentemente non convinta, si consiglia con una vicina. Passano i minuti ed il telefono squilla di nuovo. E’ il solito sconosciuto che torna a sollecitare il pagamento. Ha fretta di stringere, profittando del vantaggio psicologico di cui gode. La pensionata chiede di parlare con la figlia, ma si sente rispondere picche. «Non è possibile, è in un’altra stanza, la stiamo interrogando». La replica della vittima di quello che poi si rivelerà un raggiro sembra tenere aperta la trattativa: «In casa non ho tutti quei soldi, al massimo posso darle duemila euro». Il furfante insiste. «Tra poco passerà un nostro incaricato a prendere quei duemila euro e tutto l’oro che ha in camera da letto».

Pochi minuti prima di passare all’incasso.

Mentre i balordi forse pensano d’aver chiuso il cerchio e d’aver trovato il “pollo” da spennare, la nonnina, chiedendo aiuto ad un’amica del piano terra, chiama sul cellulare la figlia che è tranquillamente al lavoro, un centinaio di metri lontano. La ragazza si precipita in aiuto della mamma non prima di aver informato le forze dell’ordine di quanto sta accadendo.

Ma i balordi sono nelle vicinanze, forse intuiscono che qualcosa è andato storto, che non è il caso di insistere e si allontanano. Qualcuno racconta di una berlina scura di fabbricazione straniera partita con una foga sospetta. E se, a margine, va sottolineato il comportamento esemplare della pensionata di Umbertide, non è fuori luogo ricordare una delle tante raccomandazioni di carabinieri e polizia durante i numerosi incontri sul territorio organizzati allo scopo di arginare un reato quanto mai odioso. Un reato molto grave per le conseguenze psicologiche e spesso economiche per chi cade nella rete di questi delinquenti. Va tenuto sempre presente che in Italia non è prevista la possibilità di essere rimesso in libertà sborsando una certa somma, come accade spesso in film a stelle e strisce dove si esce dal carcere o da una caserma su cauzione. Impensabile, poi, che un carabiniere, un poliziotto, un finanziere, un agente della municipale, ma anche un avvocato (spauracchio di in un altro raggiro molto in voga) telefoni ad una famiglia chiedendo denaro e che poi magari si accontenti di gioielli per passare sopra le responsabilità derivanti da un grave incidente della strada. Mai credere, infine, a chi si spaccia per incaricato alla riscossione di utenze come gas, luce, telefono, acqua.

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