Donna inglese uccisa, dopo due mesi la salma tumulata nel cimitero di Casoli

Erano presenti le due figlie, su tre, Sara, di 37 anni, e Harriet, di 28, oltre a una trentina di connazionali residenti a Casoli e nella confinante Palombaro.

Donna inglese uccisa, dopo due mesi la salma tumulata nel cimitero di Casoli
di Walter Berghella
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Mercoledì 27 Dicembre 2023, 11:42

 A due mesi dalla morte della donna inglese Michele Faiers, 66 anni, uccisa con nove coltellate alla schiena e torace dal convivente Michael Whitbread, 74 anni, lo scorso lunedì mattina al cimitero di Casoli, in provincia di Chieti, si è svolta la cerimonia molto intima della sua tumulazione. Erano presenti le due figlie, su tre, Sara, di 37 anni, e Harriet, di 28, oltre a una trentina di connazionali residenti a Casoli e nella confinante Palombaro. Si è pregato per un’ora sulla bara di Michele, dove è stata poggiata una sua foto, poi la tumulazione. Il sindaco di Casoli, Massimo Tiberini, che già aveva accolto le figlie della vittima, lo scorso primo dicembre, si era subito messo a disposizione per ogni necessità, anche per gli adempimenti amministrativi per la concessione di un loculo.


L’ULTIMO SALUTO
L’ultimo saluto alla sfortunata Michele è stato prima del Natale con una cerimonia intima ma molto dolorosa per come ha perso la vita, lei che tutti ricordano come una donna piena di interessi e sempre sorridente. Sono due mesi che Michele è stata uccisa la notte tra il 28 e 29 ottobre. Il suo cadavere è rimasto per tre giorni nel casolare acquistato 3 anni fa in contrada Verratti, col cadavere scoperto il primo novembre dalla sua amica Petrina preoccupata perché Michele non rispondeva al telefono da giorni. Dal casolare era precipitosamente scomparso il suo compagno Michael che aveva fatto rientro in Inghilterra con la sua Jeep Compass. L’uomo era stato arrestato primo novembre, giorno in cui è stato scoperto il cadavere. E’ stato bloccato dalla polizia in casa della figlia a Shepshed, nel Leicestershire. Da allora è agli arresti con una richiesta di estradizione avanzata dal procuratore capo di Lanciano Mirvana Di Serio. L’ultima udienza è stata fatta il 7 dicembre davanti alla Westminster Magistrate’s Court. Aveva chiesto di uscire su cauzione ma l’udienza è stata aggiornata a gennaio. L’uomo è difeso d’ufficio dall’avvocato Massimiliano Sichetti.
Poi il 26 febbraio c’è l’udienza sull’estradizione. L’indagato nega l’omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dal rapporto sentimentale e ha rifiutato l’estradizione. Quanto alle indagini il procuratore ha fissato al 3 gennaio il conferimento della perizia su due telefoni, un tablet e vari dispositivi informatici sequestrati dai carabinieri nel casolare. Incarico affidato al consulente Cristian Franciosi. Gli inquirenti cercano elementi per ricostruire la relazione.
 

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