Tour de France, al via la seconda settimana. La guerra sarà in montagna con Froome contro tutti

Froome
di Francesca Monzone
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Lunedì 16 Luglio 2018, 16:58
Il Tour si riposa. Dopo il giorno di vacanza oggi ad Annecy, la città dove domani la Grande Boucle riprenderà la marcia, le squadre hanno analizzato la prima settimana di corsa e adesso attendono le montagne. Le salite sono pronte a dare un nuovo volto al Tour e ridisegnare la classifica con una possibile nuova leadership dei migliori.
I favoriti per la vittoria finale rimangomo ancora Froome della Sky con il compagno Thomas, Valverde della Movistar, Nibali della Bahrein-Merida con Yates della Mitchelton-Schott e Dumoulin della Sunweb. Situazione più complicata con Quintana che nei primi giorni di corsa ha perso davvero tanto e in classifica è a 2’50”, ma anche per Uran della EF Cannondale Drapac a 2’53”.
I corridori si sono lasciati alle spalle il pavé della Roubaix che ieri ha fatto la prima selezione. E’ uscito di scena  Porte della BMC e Martin della Katusha Alpecin. Hanno affrontato, fin qui, sei tappe dedicate ai velocisti, una frazione mossa e una cronometro a squadre e adesso la situazione vede il belga Greg Van Avermaet sempre in giallo, con Thomas della Sky secondo a 43” seguito dai due uomini della Quick Step Floors Gilbert a 44” e Jungels a 50”. In quinta posizione c’è Alejandro Valverde della Movistar. Lo spagnolo in queste nove frazioni ha dimostrato di essere il migliore della sua squadra perché Quintana, atteso però sulle montagne, nei primi giorni ha perso posizioni e Landa sul pavé ieri non è riuscito a rimanere con i migliori ed è finito a terra.
Se è vero che è la strada a scegliere i capitani, Valverde per ora è il capitano indiscusso del suo team. Discorso diverso per la Sky di Froome. Proprio oggi si è diffusa la notizia che il keniano bianco vuole vincere tutto. Non solo cercherà di conquistare il suo quinto Tour a fine mese a Parigi: la doppietta preventivata all’inizio della corsa francese con la conquista di due grandi giri dopo quello d’Italia, ora è diventata una tripletta. Difatti, il team britannico ha fatto sapere che Froome prenderà il via anche alla Vuelta di Spagna il prossimo agosto. Nello squadrone britannico però gli uomini di classifica sono tanti e la scelta del capitano potrebbe essere tra Thomas e Froome, con Geraint che prenderebbe il posto di Chris se le tensioni con il pubblico dovessero aumentare. In certi momenti l’aria intorno alla Sky si scalda veramente e dal pubblico arrivano bordate di fischi e insulti. L’Aso non vuole correre rischi e ha fornito al team britannico delle guardie del corpo per evitare gesti esasperati da parte dei tifosi. Già la scorsa settimana erano apparsi cartelli con la richiesta al team Sky di tornare a casa ed abbandonare la corsa. Si è arrivati anche a scritte dirette vicino ai pullman della squadra. Gli organizzatori hanno fatto un richiamo ufficiale nei confronti di uno dei compagni di squadra di Froome che, esasperato da quelle scritte, avrebbe strappato dalle mani di uno spettatore uno di quei cartelli ingiuriosi.
Nella classifica generale ci sono due uomini che si candidano per il podio. Parliamo di Adam Yates, fratello gemello di quel Simon che abbiamo visto con la maglia rosa al Giro d’Italia e che ora è al nono posto dietro Froome ma con lo stesso tempo di 1’42, e Tom Dumoulin sceso in quindicesima posizione a 2’03”.
Tra loro c’è Vincenzo Nibali, dodicesimo a 1’48”. Considerando che Van Avermaet già domani potrebbe cedere la sua maglia perché non è uno specialista delle salite, all’interno di un solo minuto ci sono tutti i corridori che potrebbero arrivare a Parigi con la maglia gialla sulle spalle. Come si vede, la classifica è apertissima.
 In questa settimana si capiranno tante cose e se il vincitore si dovesse decidere nella la terza settimana, in questo secondo blocco di tappe si capirà chi invece il Tour 2018 lo perderà.

Percorso seconda settimana 
Domani c’è una frazione di montagna di 158 chilometri, da Annecy a Le Grand Bornand. I GPM da affrontare saranno quattro: Montée de Bisanne con i suoi 12,4 chilometri al 8,1%, Col du Pré di 12,6 chilometri al 7,6%, Cormet de Roselend  5,7 chilometri al 6,4% e quella finale verso La Rosière di 17,6 chilometri  al 5,8%. Finale da grande battaglia con l’ascesa al mitico  Col de la Colombière con la sua ascesa che arriva all’8,5%  a 14 chilometri dal finale  prima della discesa verso il traguardo.
 Il giorno dopo, mercoledì, la dodicesima frazione sarà ancora più impegnativa. Da Albertville si arriverà a la Rosiere Espace San Bernardo, 108 chilometri con quattro GPM davvero terribili. Questa frazione molti corridori la conoscono perché ricalca parte del percorso del Delfinato. L’arrivo sarà in salita dopo 18 chilometri di sofferenza.
Giovedì si arriverà sull’Alpe Duez. La corsa partirà da Bourg-Saint Maurice Les Arcs e dopo 175 chilometri di autentico calvario perché si sono 5682 metri di dislivello, si arriverà su quella cima storica che potrebbe concedere un verdetto importante.
Venerdì dopo le tre tappe alpine ci sarà una frazione mossa e particolare: da Bourg d’Oisans si arriverà a Valence. Partenza in picchiata con una lunga discesa. Sulla carta risulta una tappa per velocisti ma già altre volte su questi terreni le corse si sono infiammate.
Sabato si correrà la quattordicesima frazione, la penultima di questo secondo blocco. Da Saint Paul Trois dopo 188 chilometri si arriverà a Mende, sul Massiccio centrale. In questa tappa si scatenerà ancora la battaglia con il Col de la Croix de Berthel e poi il Col du Pont sans Eau e un altro arrivo in salita.
La tappa di domenica prossima, quella che chiuderà la seconda settimana del Tour, porterà i corridori da Millau a Carcassone dopo 181,5 chilometri di fatica. La parte più difficile è sul Pic de Nore, 12,3 chilometri al 6,3% posti a 41,5 chilometri dall’arrivo.
 
 
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