Giro d'Italia, Tom Dumoulin:«Difenderò la maglia rosa e voglio portarla fino a Milano»

Giro d'Italia, Tom Dumoulin:«Difenderò la maglia rosa e voglio portarla fino a Milano»
di Francesca Monzone
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Martedì 16 Maggio 2017, 21:29
Tom Dumoulin, l'olandese volante del Team Sunweb, ha polverizzato tutti i suoi avversari nella cronometro individuale di Foligno dimostrando già dal primo intermedio di essere il corridore più forte.
Negli ultimi anni si è migliorato ora non è più solo l'uomo delle cronometro e come ha dimostrato sul Blockaus può difendersi bene anche in salita e la maglia rosa vuole difenderla fino a Milano. 
È sorpreso del risultati che ha ottenuto oggi?
«No, non sono sorpreso. Ho un buon gap ma una performance meno attesa rispetto a quella sul Blockaus».
Non è la prima volta che lei veste la maglia rosa. Già lo scorso anno l'aveva indossata: che differenze ci sono?
«Lo scorso anno alla decima tappa già non ero più maglia rosa perché l'avevo persa alla nona. Ora ho conquistato la maglia rosa e siamo a metà Giro quindi c'è stato un miglioramento. Poi indossare la maglia rosa è sempre qualcosa di speciale come lo era stato l'anno scorso quando la indossai alla cronometro in Olanda».
Quali sono i suoi obiettivi adesso?
«L'obiettivo è portarla fino a Milano e fare bene in classifica generale».
Pensa di avere le caratteristiche e la forza per mantenere la maglia rosa anche nella terza settimana, con le salite più difficili?
«L'ultima settimana sarà veramente molto difficile e questi due minuti e mezzo che ora ho di vantaggio non sono nulla rispetto a quello che ci aspetterà nell'ultima settimana».
Come ha vissuto la cronometro di oggi?
«Sono stato sorpreso perché non mi sentivo benissimo durante la crono anche se non posso dire di essere stato male, le sensazioni erano positive. Ho lottato fino alla fine è stata una buona cronometro e sono rimasto un po' sorpreso per il tempo finale. Penso che alla fine di questa prova a tutti facevano male le gambe perché gli ultimi chilometri li abbiamo fatti con il vento contrario».
Che differenze ci sono tra la crono dello scorso anno e questa?
«Sono state delle cronometro molto positive per me e anche dal punto di vista tecnico sono molto simili. Percorsi come questi sono quelli che si adattano meglio alle mie caratteristiche, forse l'anno scorso mi sentivo un po' meglio ma alla fine il risultato è simile».
Come è stata la sua preparazione?
« Rispetto allo scorso anno ho fatto allenamenti più specifici, con dei ritiri finalizzati proprio per il Giro e per questo ho fatto anche meno gare».
Chi sono i suoi avversari?
«I miei avversari sono quelli che tutti avete visto sul Blockaus con Quintana e Pinot ma anche Thomas potrebbe provare ad attaccare e a prendere vantaggio».
Ci sarà anche una cronometro finale. Cosa prevede per quella frazione?
«Sicuramente non questo stesso risultato è più corta e quindi anche i distacchi non potranno essere elevati. Quindi tutti i miei rivali cercheranno di guadagnare più tempo su di me sulle
montagne».
Lei nasce come specialista delle prove contro il tempo ma già dalla Vuelta del 2015 l'abbiamo vista vincere in salita. Si definisce ancora solo un cronoman o è cambiato?
«Mi sento ancora uno specialista delle cronometro ma sono anche migliorato molto sulle salite come avete visto sul Blockaus».
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