Atletica, Giuseppe Ottaviani cento anni e non sentirli: è il campione dei master

Giuseppe Ottaviani
di Carlo Santi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 26 Febbraio 2016, 17:56 - Ultimo aggiornamento: 29 Febbraio, 12:19
Giuseppe Ottaviani compirà cento anni il prossimo 20 maggio. Peppe, che è nato a Sant’Ippolito, mille anime tra Fano e Pesaro, un passato in gioventù all’Aeronautica durante la seconda guerra mondiale, poi sarto per uomo, è la star dei campionati italiani al coperto dei master che sono cominciati oggi ad Ancona e termineranno domenica. Anzi, è riduttivo dire che Ottaviani è la star di questo avvenimento: lui è la star dell’intero movimento e non solo perché al recente festival di Sanremo ha mostrato la sua volontà, la sua dedizione, il suo spirito. Peppe è l’esempio dello sportivo e poco importa se lui vince - ai Mondiali di Budapest nel 2014 ha conquistato dieci ori con un primato del mondo, nel salto triplo con 4,44 ma anche tre primati europei - perché il suo modo di interpretare lo sport è un modello.
Ottaviani, che gareggia per l’Aeronautica dato che a maggio 2014 il capo di stato maggiore, il generale Pasquale Preziosa lo ha onorato dell’iscrizione al Centro Sportivo dell’Aeronautica che ha base a Vigna di Valle, ha cominciato a praticare l’atletica a 70 anni. Il ragazzo di Sant’Ippolito riesce a trasmettere la sua vogli di sport ai ragazzi. «Io riesco, però, solo a raccontare cosa ho fatto in quasi cento anni di vita», ama dire Giuseppe che ha attraversato tutto il secolo scorso. Ha visto scorrere la vita, l’evolversi della tecnologia. Prima le biciclette, poi le prime automobili, la radio e l’arrivo della televisione. Lui è sempre al passo con i tempi e da qualche anno ha il computer. «Navigo in internet», dice con un pizzico di vanità. Il suo segreto? Semplice: essere sempre curioso. «È il mio stimolo - racconta - quello di essere informato in tutto. Leggo il giornale, cerco di capire tutto».
Cos’è lo sport per Ottaviani? Salute prima di tutto e lui almeno tre volte la settimana va, in auto e con la moglie Alba Michelini, novantatrè anni. Fano per allenarsi. «Vado in palestra o al campo di atletica», dice questo autentico fenomeno alto un metro e settanta per quasi cinquanta chili. Sarto per una vita, seduto per cinquant’anni. Era troppo da sopportare, meglio distrarsi, correre, saltare, lanciare. «I miei genitori non avevano soldi per farmi studiare a ho imparato il mestiere di mia mamma, che faceva la sarta per uomini». Nel 1937 la chiamata in Aeronautica, autista tra Ferrara, Padova e Torino e poi tre anni Francia prima di tornare a casa, a Sant’Ippolito.
Negli anni Ottanta entra, prepotentemente nella sua vita, lo sport. Il professor Graziano Bacchiocchi lo ha iniziato alla velocità e ai lanci e subito vittorie e primati. Da allora è stato un susseguirsi di primati e di successi e domani in pista, al Palazzo di Ancona, si cimenterà nei 60 metri (14”28 è il suo record) e nel lungo (1,83 metri) mentre domenica mattina sarà in pedana nel salto triplo.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA