L'Italia gioca di squadra: Tokyo 2020, missione possibile

Le azzurre dell'Italvolley in festa
di Gianluca Cordella
3 Minuti di Lettura
Martedì 6 Agosto 2019, 09:30
Lo chiamano “effetto farfalla”, l’assunto fisico-matematico per cui un piccolo battito d’ali in una parte del mondo sia in grado di produrre un uragano nell’altra. Il battito d’ali azzurro lo hanno dato le Farfalle della ginnastica ritmica un anno fa, ai mondiali di Sofia, e l’effetto prodotto dall’altra parte del mondo, Tokyo, sarà con ogni probabilità un’Olimpiade in cui l’Italia supererà finalmente il limite delle 5 squadre partecipanti, che è stato una costante tra Londra 2012 e Rio 2016. I team, poi, sono sempre quelli. Pallavolo e pallanuoto, presenti con uomini e donne, e le Farfalle. Certo, l’allargamento del programma olimpico, con l’introduzione di nuove discipline, avrà il suo peso, ma non è il momento di mettersi a sottilizzare. Anche perché, da quel battito d’ali delle vicecampionesse del mondo ne sono successe di cose da raccontare. A cominciare dagli ultimi dieci giorni che hanno cancellato mesi di delusioni. In questo piccolo arco temporale l’Italia ha portato a casa tre pass di squadra pesantissimi con la pallanuoto maschile, campione del mondo a Gwangju, con le ragazze del softball, perfette nel preolimpico di Utrecht dove hanno avuto la meglio sulle padrone di casa dell’Olanda, e con l’Italvolley femminile che, da vicecampione del mondo in carica, ha rispettato il pronostico dominando il torneo di qualificazione di Catania, a scapito ancora una volta delle Oranje.

INVERSIONE DI TENDENZA
Ribaltato anche il computo delle sfide con l’Olanda che, dal canto suo, aveva chiuso la porta olimpica in faccia alle ragazze del calcio, stupende ai mondiali francesi e fuori nei quarti quando il pass era a vista. Ma alle azzurre della ct Bertolini era difficile chiedere di più. Loro sono comunque promosse. Non come i colleghi dell’Under 21 che hanno mancato una qualificazione che era più che alla portata, sia per valore assoluto della rosa di Di Biagio che per il fatto di giocare il preolimpico in casa. Niente. Il calcio mancherà ancora dai Giochi - l’ultima partecipazione a Pechino 2008 - ed è un paradosso per un Paese che di calcio si nutre. Nei mesi di magra, oltre alle due facce del pallone, hanno mancato definitivamente i Giochi 2020 anche le due nazionali di pallamano, sin qui mai olimpiche, di rugby a 7, fermate ai quarti nei tornei di Colomiers e Kazan, e sopratutto l’Italbasket femminile, affondata in un europeo disatroso.

SOTTO A CHI TOCCA
A sfruttare l’onda positiva proverà la nazionale maschile di pallavolo, che da venerdì giocherà il preolimpico a Bari. Camerun e Australia sono formalità, deciderà tutto lo scontro con la Serbia. Vietato fallire anche perché il preolimpico di gennaio 2020 mette in palio un posto solo e tra le avversarie ci sarà sicuramente una tra Francia e Polonia. Buone chance anche per il Setterosa che il prossimo anno ha due tornei a disposizione, uno europeo e un altro, a marzo, mondiale. Potrebbero farcela anche i ragazzi del baseball, che a settembre giocheranno il preolimpico in casa e avranno nella solita Olanda l’avversaria più tosta, e le ragazze del basket 3x3, campionesse del mondo 2018. Se all’hockey prato femminile servirà un miracolo, fattibile ma terribilmente complicato sarà il cammino dell’Italbasket. Ai mondiali di settembre ci sono solo due posti per le europee. Meglio pensare ai preolimpici del 2020 quando molto dipenderà dalle squadre già qualificate e dalla possibilità per Sacchetti di avere i giocatori di Nba e di Eurolega.
© RIPRODUZIONE RISERVATA