Michele Scarponi, la carriera con la vittoria al Giro 2011 e l'amicizia con Nibali

Michele Scarponi alla premiazione del Giro d'Italia 2011
di Francesca Monzone
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Sabato 22 Aprile 2017, 12:49 - Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 03:16
Michele Scarponi era chiamato L'Aquila di Filottrano e quell'aquila aveva voluto tatuarla anche sul suo corpo. Viveva a Filottrano, in provincia di Ancona, ed era sposato con Anna Tommasi dalla quale nel 2012 aveva avuto la coppia di gemelli, Tommaso e Giacomo.
Michele era conosciuto in tutto il mondo sportivo per le sue doti sportive che gli avevano permesso di vincere molto e per la battuta sempre pronta. Proprio per questo in gruppo era amato da tutti.
La bicicletta ha sempre fatto parte della sua vita. Ne ricevette una dai suoi genitori per la prima Comunione e venne subito iscritto con una squadra locale per potersi cimentare in qualche gara.
Il primo successo importante è arrivato a 17 anni quando ha vinto il campionato italiano juniores. Subito dopo c’è stato il passaggio con la Zalf-Desiree Fior.
E’ arrivata la convocazione in azzurro nel 2001 per la prova a cronometro ai Mondiali di Lisbona dove si è classificato ottavo e primo degli italiani.
Passato professionista l'anno successivo con l'Acqua e Sapone-Cantina Tollo di Mario Cipollini, ha ottenuto subito la prima vittoria da pro. Sono quindi arrivati piazzamenti importanti nelle classiche del Nord come Amstel Gold Race e Liegi-Bastogne-Liegi.
Nel 2005 è stato coinvolto con tutta la squadra, la spagnola Liberty Seguros Würt, nell'inchiesta per doping denominata Operacion Puerto. Dopo aver ammesso i suoi rapporti con il medico Eufemiano Fuentes, nel 2007 ha scontato una squalifica inflitta dal Coni di 18 mesi fino, al novembre 2008.
E’ rientrato alle corse nel 2009 con la maglia della Diquigiovanni Androni di Gianni Savio e subito si è imposto in corse importanti: ha vinto la classifica finale della Tirreno-Adriatico e le due tappe di Benevento e Mayrhofen al Giro d'Italia. Questi risultati gli hanno permesso di indossare la maglia azzurra ai Mondiali di Mendrisio.
Nel 2010 ha prevalso di nuovo alla corsa dei Due Mari nella tappa di Chieti e al Giro d'Italia dopo la bellissima vittoria nella frazione Brescia-Aprica ha chiuso al quarto posto della classifica generale alle spalle di Ivan Basso. Ha terminato quella stagione con un secondo posto al Giro di Lombardia alle spalle di Philippe Gilbert.
Nel 2011 ha gareggiato con la Lampre di Saronni e al Giro d'Italia si è piazzato secondo dietro Alberto Contador e davanti a Vincenzo Nibali. Poi, in seguito alla squalifica del madrileno per doping, è stata assegnata a lui la vittoria finale. Scarponi, riguardo questa vittoria, diceva sempre che lui in quel Giro era arrivato secondo e che il vincitore per lui rimaneva sempre Alberto Contador.
Nel 2012 nonostante una forma non ottimale è riuscito ad onorare la vittoria dell'anno precedente al Giro mettendosi in luce nelle ultime tappe con degli attacchi e chiudendo ai piedi del podio. Lo stesso risultato lo ha ottenuto anche alla corsa rosa dell'anno successivo dove è finito quarto per colpa di una caduta che gli è costata oltre un minuto di ritardo.
Nel 2014 l'ingaggio all'Astana con Vincenzo Nibali e il ritiro dalla corsa rosa in seguito alla caduta nella frazione con arrivo a Montecassino.
Il 2016 per il campione marchigiano è stato un anno importante: è stato l'uomo chiave per la vittoria finale di Vincenzo Nibali al Giro d'Italia tanto che lo stesso messinese ha voluto tagliare il traguardo dell'ultima tappa a Torino alzando il braccio a Scarponi in segno di vittoria. Anche alla successiva Vuelta è stato chiamato come uomo di esperienza per insegnare al giovane colombiano Lopez a correre le grandi corse a tappe.
A 37 anni era considerato ancora un corridore capace di vincere corse importanti tanto che Alexander Vinokourov, il generale manager dell'Astana, aveva detto che il ritiro per Scarponi era ancora lontano e che avrebbe potuto correre per diverse stagioni.
Quest’anno aveva partecipato a fianco di Aru alla Tirreno-Adriatico e in seguito all'infortunio del corridore sardo lo stesso team aveva dichiarato che Scarponi sarebbe stato il capitano della formazione Kazaka al Giro del centenario.
Orgoglioso, Scarponi, di questo ruolo aveva affermato che avrebbe fatto del suo meglio per  provare a salire sul podio finale. 
La sua ultima vittoria è recentissima: il giorno di Pasquetta ha vinto la prima frazione del Tours of the Alps, l’ex Giro del Trentino. Dalla piccola corsa a tappe era rientrato soltanto ieri e domani sarebbe partito con la squadra per allenarsi sull'Etna dove si sarebbe corsa una delle frazioni più importanti del Giro d'Italia.
Questa mattina alle 8 era uscito per un allenamento leggero, come si dice in gergo una sgambata, a dimostrazione del fatto che era serio nel suo lavoro di atleta.
Intorno alle 8.30 l'incontro con il suo destino e il tragico incidente che gli è costato la vita, a pochi passi dalla sua casa.
Michele Scarponi in tutto il mondo del ciclismo verrà ricordato come un amico e compagno, sorridente e altruista e capace di risalire in sella per portare a termine la sua corsa nonostante il dolore e donare tutto se stesso per proteggere il suo capitano e portarlo fino alla vittoria.
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