Mondiali, Quadarella in finale: nei 1500 è supersfida con Ledecky

Simona Quadarella
di Piero Mei
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Lunedì 22 Luglio 2019, 10:53 - Ultimo aggiornamento: 16:19

La bionda e la bruna, le azzurre campionesse d’Europa, hanno cominciato il loro mondiale a Gwangju. La bionda, Panziera, in una gara che le è di rodaggio, i 100 dorso, perché lei è, come la Pellegrini, da 200. La bruna, Quadarella, invece nei “suoi” 1500, anche se è “tricampeona”, perché la sua Europa va dai 400 ai 1500 passando per gli 800.

“HO IL VELENO DENTRO”
Simona Quadarella, che ha fatto meglio di tutte nella sua batteria sulla distanza più lunga che da Tokyo 2020 diventerà anche olimpica, si sente al top. “Non vorrei tirarmela, ma sto proprio bene. Non vedo l’ora di gareggiare; già nei giorni precedenti dicevo a Christian, il mio allenatore, ‘vorrei tuffarmi oggi’. E lui mi diceva ‘tra poco, abbiamo ancora da lavorare’. Ora ci siamo e vorrei che fosse già domani con la finale”. Ha nuotato in 15:51.59. “15:51 è lo stesso tempo di Glasgow”. Visto la Ledecky battuta ieri? “Visto; però i 1500 sono la sua gara; comunque me la giocherà, penso che siamo in tre lì”. C’è anche Sarah Kohler, la tedesca fidanzata di Wellbrock e che viene dal mare, oro nella staffetta del fondo. “La conosco, è una signora atleta”.

KATIE FURIOSA
La Ledecky ha il miglior tempo di qualificazione: 15:48.90. Azzannata ieri nei 400 stile libero dal “diavolo della Tasmania”, la giovane Titmus, Katie si è rituffata aggressiva: del resto delle dieci migliori prestazioni mondiali di tutti i tempi le prime nove sono sue. Vorrebbe fare, domani in finale, come ha sempre fatto, una specie di walkover, ma la Quadarella non è d’accordo… Dopo la Pellegrini anche Simona? “Non faccio pronostici” dice la ragazza romana; forse la Ledecky si sentirà accerchiata dalle azzurre? “Magari”. Intanto ieri la Titmus… “E così oltre Katie abbiamo un’avversaria in più negli 800”.

LA BELLA ADDORMENTATA
“Pensavo di fare un po’ meno; comunque bene, dàa; ero mezza addormentata ancora; adesso vado a dormire, stasera si gareggia tardi e farò meglio” dice Margherita Panziera dopo il 59.99, nono tempo, ingresso in semifinale. Ha i riccioli doro che le scendono quasi alle spalle e in mano le scarpe nuove che lo sponsor ha prodotto per lei con tanto di diminutivo luminescente, “Margi”.

QUESTIONE DI SOFFITTO
“Qui mi trovo bene con le righe sul soffitto; mi guidano in una prospettiva lineare e non sono circolari come quelle di Hangzhou, dove a guardarle ti veniva il mal di mare. Così sbando meno, almeno penso”, dice ancora.

ANCHE LE RANE LO FANNO
Le ragazze della rana passano il turno entrambe nei 100. Martina Carraro ha il terzo tempo, 1:06.62, Arianna Castiglioni  il settimo, 1:07.09. Le attendono le semifinali con miglior crono per l’americana Lilly King e secondo posto per la russa Yulia Efimova, “ripulita” dopo una squalifica per doping, bella come sempre e come sempre “odiata” da tutte le rivali. “Ho tirato perché volevo testare la condizione, prima dell’esordio ti chiedi sempre come stai: ho avuto le risposte che volevo” dice Martina, obiettivo la finale nei 100 e nei 50, nel primo caso fare qualcosa in più del suo compagno Fabio Scozzoli, fuori finale maschile per un centesimo. “La batteria era un’incognita: era tanto che non gareggiavo per un virus intestinale; in semifinale bisognerà nuotare forte, darò tutto” promette la Castiglioni.

E FILIPPO AVANZA
Promozione con il quindicesimo tempo nei 200 stile libero per Filippo Megli, 1:46.95 in una gara che ha visto all’opera fra gli altri Sun Yang, secondo tempo, 1:46.22. Il migliore è stato James Guy, 1:46.18. “Ho nuotato sottoritmo la prima parte, non vedevo l’altra zona della vasca; ho gareggiato su Lewis ma ho sbagliato riferimento: andavamo piano tutti e due. Vorrei stasera la mia prima finale mondiale”- Megli ha 22 anni,  gareggiava in corsia 7 e Lewis in 6. Anche l’australiano ha passato il turno, con il 14esimo tempo.

GIULIA DAL MARE
Giulia Gabbrielleschi vien dal mare, non come la fantozziana contessa Serbelloni Mazzanti. Giulia ci viene davvero, avendo gareggiato nel fondo. “Sono proprio due sport diversi; io credevo di fare meglio, ma ho ancora tanto da imparare”. Più difficile passare dalla vasca al mare o viceversa? “La prima; Mimmo Acerenza e Greg sono stati bravissimi; lì ci vuole tattica, attitudine al contatto, prendere le scie; qui sei solo tu”. Ha cinque rondini e il segno dell’infinito tatuati sulla spalla destra; due volano verso il segno, tre in qua. “Sono la mia famiglia; i nonni all’infinito e i miei”.
 

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