Nuoto, Europei: Miressi vince l'oro nei 100 stile libero

Nuoto, Europei: Miressi vince l'oro nei 100 stile libero
di Piero Mei
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Domenica 5 Agosto 2018, 18:32 - Ultimo aggiornamento: 22:30

Il ragazzo-copertina degli Europei di nuoto in svolgimento a Glasgow è un’anima lunga italiana. E’ Alessandro Miressi, di Moncalieri, Torino, paese di recente cronaca nera e di stupidità giovanile, ma Mirex è ben altro. Ha 19 anni, nuota: due cose che mostrano pure l’importanza sociale e pedagogica dello sport praticato.

E’ alto 2,02 metri, ed anche questo è un segnale: quello della fisicità nuova, dei ragazzi meno malnutriti di prima, cresciuti anche di misure. Oggi nello sport le misure sono tutto, perfino nel calcio: dov’è più l’aletta di una volta?

Miressi ha vinto la gara più bella, quella dei 100 metri stile libero. La sogna ogni bambino al primo tuffo. Miressi l’ha fatta realtà. “Mica ci pensavo quando nuotavo da piccolo”: pure così cresciuto, sarà ben stato piccolo. “Facevo il dorso e fino alla categoria ragazzi 2 ero anche scarso”.

L’ASCESA DI MIREX
Miressi dice di aver capito la propria forza al Sette Colli “quando ho gareggiato e vinto che era come una finale mondiale o olimpica”. Da allora è sempre migliorato. “Per la finale ero meno teso che per la semi”. L’aveva detto: “Voglio la mia medaglia”: se l’è presa. “Con il mio allenatore l’avevano programmata così: passaggio in 23.3 e poi vasca di ritorno. E’ passato in 23.22, ha chiuso in 48.01. “Mannaggia quel maledetto muro”. Il muro, chiodo dei velocisti, è quello dei 48 secondi.

E’ passato velocissimo Luca Dotto che, campione uscente, per non uscire ha sparato subito un 22.71 che avrebbe poi pagato nei metri finali arrivano quinto (48.45). Così i valletti da podio di Miressi erano l’inglese Duncan Scott (48.23) e il francese Medhy Metella, (48.24), uno dei rari nuotatori di colore che però stanno aumentando di numero man mano che vengono loro concesse migliori opportunità.

MIRESSI E I SUOI
La famiglia in tribuna e anche la ragazza, Giorgia Leutieri, che nuotava ma ora studia soltanto. Questo evitava a Miressi di rispondere alla domanda: a chi telefoni per primo? Che è del tipo ‘vuoi più bene a mamma o papà?’. Alessandro confessa di aver avuto campioni di riferimento “ma idoli no” e nomina Dotto, Magnini, Phelps. “E poi Dressel, irraggiungibile”. “L’anno scorso, forse, ma quello di quest’anno…” è il commento dell’allenatore Antonio Satta. Pensavi a qualcuno? “Pensavo a vincere”.

TOKYO DI FAMIGLIA
Pensa anche a Tokyo, ovviamente. Oltretutto potrà creare un duo di famiglia, in altro sport, la canoa slalom. Perché se i Miressi padre e madre avevano nel cuore il baseball e il softball, una cugina di Alessandro, Clara Gian Pron, è già stata ai Giochi di Londra e vuole quelli giapponesi. Insieme al villaggio giacché sono vicini di casa?

LA FORZA DI ALEX
“Credo che la forza di Alex sia non pensare durante la gara; sa quel che deve fare e lo fa” dice Antonio Satta, quarantaduenne torinese, da sette anni allenatore di Miressi “che all’inizio vedevo dorsista”.

IL GRANDE GREG
Prende il bronzo ma vale oro quello di Gregorio Paltrinieri nei 1500. Per come è venuto. Perché Greg, quarto tempo in qualificazione, è stato poi ieripomeriggio a letto con la febbre sui 37,5, senza nuotare e dovendo recarsi spesso in bagno per colpa di una enterite che lo ha perseguitato perfino nel momento di riscaldamento per la finale di oggi. “Ma non potevo rinunciare, non sono il tipo; mi sentivo obbligato a difendere i miei titoli europei; ad onorare questa gara”. “Magari perdevo ugualmente se stavo bene” dice Greg, pensando al tempo del vincitore, il tedesco Wellbrock, che ha chiuso in 14:36.15 che lo rende il quarto performer mondiale di tutti i tempi, dopo Sun Yang, il primatista europeo Greg e il vecchio Hackett. Paltrinieri ha fatto meglio in tre occasioni: il mondiale di Budapest, l’europeo di Londra e l’oro olimpico di Rio. Perciò non è definitivamente detto: “Ma almeno avrei voluto provarci in condizioni normali: stare male proprio qui…”.

“Avrei potuto rinunciare e cercare di recuperare per gli 800, ma sono contento di non averlo fatto”. Uno che è campione lo è anche quando non vince, e Greg lo è sempre. Il suo allenatore, Stefano Morini, è convinto che Greg avrebbe vinto: “Acerenza, che si allena con lui, è arrivato quarto in 14:51.88, Greg vale quindici-venti secondi meno”. Il tempo di bronzo di Paltrinieri è stato di 14:42.85. Fra Wellbrock e lui, l’ucraino Romanchuck. “Domani non so se nuoterò”. Però per gli 800 non è detto: le qualificazioni sono martedì e Paltrinieri, oltre che campione di nuoto, è anche di tigna.

PIOVONO BRONZI
Arianna Castiglioni nei 100 rana comincia la serie dei bronzi azzurri di giornata: vince la russa chiacchierata (e anche squalificata riammessa) Efimova in 1:05.53, con Arianna che fa il suo personale in 1:06.54. Seconda la Meilutyte per una coppia di prime due che dura da un’eternità. “Dopo quattro anni torno su podio: è la felicità” dice la Castiglioni.

IL PRIMO DEL TERZO MILLENNIO
Federico Burdisso è del 2001, 20 settembre. E’ il primo azzurro nato nel terzo millennio a vincere una medaglia di questa altezza internazionale in gara assoluta. Lo fa nei 200 farfalla vinti dal prodigioso ungherese Milak, che ha un anno di più e che è lanciato al sorpasso di Phelps nella specialità. 1:52.79 il tempo di Milak, 1:55.97 quello di Burdisso che la finale non doveva farla ma è stato ripescato per la rinuncia dell’inglese James Guy. “Mi è toccata e me la sono giocata, non avevo pressioni e non avevo nulla da perdere” dice Burdisso che studia a Plymouth e vuole l’università in America, ramo ingegneria. Questi risultati lo favoriranno: a uno così bravo nel nuoto una borsa di studio negli Stati Uniti non si nega, mica sono in Italia. Vuole anche il record italiano.

GRUPPO OKAY
Il quarto bronzo viene dalla staffetta 4x200 stile libero maschile. Alessio Proietti Colonna fa il personale, Filippo Megli è il più veloce, e dopo le frazioni di Ciampi e Zuin l’Italia è terza, 7:07.58 dietro la Gran Bretagna campione del mondo e la Russia. C’è da ricordare anche il quinto uomo, Stefano Di Cola, primo frazionista nella batteria della mattina, che ha poi lasciato il posto, come da programma, a Megli, l’uomo speranza dei 200 stile libero.

AVANTI AZZURRI
Finalisti per domani a raffica: Simone Sabbioni e Thomas Ceccon nei 100 dorso, Alessia Polieri e Ilaria Cusinato nei 200 farfalla, un magnifico Luca Pizzini nei 200 rana (secondo tempo “ma posso migliorare”).

AMAROGNOLO CONCLUSIVO
200 stile libero femminile, la gara dice molto al cuore d’Italia ed a Federica Pellegrini che non ha rimpianti per l’anno leggero che s’è presa.

Per la cronaca amarognola ha vinto l’olandese Hemskeerk che ha un anno più di Fede, entrata ieri nella “trentina” e che la Pellegrini ha sempre battuto. 1:57.64 il crono dell’innaturale erede.

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