L'ex pugile di origine messicana, che si professa conservatore ed è strenuo difensore dell'inno nazionale, crede nelle proprie possibilità anche a livello politico.
Sta organizzando una squadra per esplorare quali possibilità avrebbe e se la candidatura può avere senso. «Se il team di fattibilità che ho approntato mi darà dei buoni riscontri in termini numerici - ha spiegato -, renderò la cosa ufficiale e inizierò la campagna elettorale. Se i numeri sono corretti e mi dicono che può andare bene, allora lo farò. E per quanto riguarda la mia mancanza di esperienza in campo politico, neanche Donald Trump ne aveva». Nel frattempo 'Golden Boy' dovrà risolvere il problema legato ad un'accusa nei suoi confronti per il presunto coinvolgimento in una tentata estorsione da due milioni di dollari legata a un filmato sexy girato con due donne conosciute su un social. Nel 2011 venne invece denunciato dopo un'orgia in un lussuoso albergo di New York. C'è anche chi sostiene che quella di candidarsi per le presidenziali sia stata solo un'abile mossa per attirare l'attenzione in vista del grande match di sabato notte a Las Vegas per il titolo mondiale dei pesi medi tra il messicano Saul 'Canelò Alvarez e il kazako Gennady Golovkin, che in Italia potrà essere visto su Dazn, e di cui De La Hoya è organizzatore. Ma il diretto interessato ha smentito con forza: ad un'eventuale carriera politica crede sul serio
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