Tour de France, Martin vince la sesta tappa Brest-Mur-de-Bretagne, Van Avermaet resta in maglia gialla

Tour de France, Martin vince la sesta tappa Brest-Mur-de-Bretagne, Van Avermaet resta in maglia gialla
di Francesca Monzone
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Giovedì 12 Luglio 2018, 17:58 - Ultimo aggiornamento: 20:33
Il Mûr de Bretagne, dove era fissato l’arrivo della sesta tappa del Tour de France numero 105, incorona Daniel Martin della UAE Fly Emirates. L’irlandese, scattato nel tratto più duro del Mur, ha beffato tutti i suoi avversari e i favoriti andandosi a prendere quel traguardo dove anni prima era arrivato secondo. Al secondo posto il francese Latour della AG2R La Mondiale che da solo è uscito dal gruppo per andare a riprendere l’irlandese. Terzo posto per Alejandro Valverde della Movistar seguito da Alaphilippe della Quick Step Floors e Majka della Bora-Hansgrohe, tutti con 3” di ritardo da Martin. Bene Nibali, che guadagna 5 secondi su Froome proprio nella tappa dove tre anni fa ne aveva persi una ventina. Il britannico, invece, si è un po’ imballato e ha perso qualcosa. Poco, ma è un segnale da non sottovalutare già in queste prime tappe. Nessuna grave caduta, oggi, ma qualche foratura sì, come quella che ha attardato Tom Dumoulin che a 5 chilometri dall’arrivo ha bucato subendo un ritardo di 52”.

Nella classifica generale tutto rimane invariato, con Van Avermaet sempre in maglia gialla. Tra i big è Tom Dumoulin a pagare dazio con un ritardo di 53” causato da una foratura mentre resiste Nibali che proprio su questo finale nel 2015 arrivò con molto ritardo. I 181 chilometri da Brest a Mûr de Bretagne sono stati i più belli che il Tour ha regalato fino ad oggi. Un percorso mosso e il vento hanno fatto esplodere la corsa a 100 chilometri dal traguardo. Sono stati i padroni del vento della Quick Step Floors, autentici specialisti, a dare uno scossone alla corsa. Appena il vento si è alzato, lo squadrone belga si è messo in posizione e attraversando l’aria ha “fratturato” il gruppo in tre spezzoni. Nel primo c’erano anche gli uomini Sky che hanno lavorato per rendere difficile la corsa. Davanti, alla testa della corsa, c’erano i fuggitivi di giornata, cinque uomini - Dion Smith (Wanty Groupe Gobert), Laurent Pichon (Fortuneo), Fabien Grellier (Energia diretta), Damien Gaudin (Energia diretta), Anthony Turgis (Cofidis) - che cercavano di tener duro al gruppo che avanzava e voleva raggiungerli. Nel secondo gruppo c’erano Nibali della Bahrein Merida e Zakarin della Katusha Alpecin che con le loro squadre hanno dovuto lavorare tanto per ricucire quel buco.

Il Mur ha fatto la selezione. Al primo passaggio i big si studiavano, nell’ultima ascesa è partita la battaglia con un ritmo forsennato. È stato Porte a lanciare per primo l’azione nel tentare di riprendere Martin, ma solo Thomas della Sky inizialmente lo ha seguito.
Ad un chilometro dall’epilogo Martin si è trovato da solo e si è involato verso il traguardo.
Daniel Martin aveva vinto al Tour de France nel 2013 nella nona tappa con arrivo a Bagnères-de-Bigorre e ora con Sean Kelly e Stephen Roche sono gli unici irlandesi ad aver conquistato due tappe nella storia della Grand Boucle. Domani tornano di scena i velocisti. Avranno, le ruote veloci, la possibilità di brillare sul lungo e piatto percorso di 231 chilometri da Fougeres a Chartres. Sarà ancora sfida tra Sagan e Gaviria.
 
HANNO DETTO
Daniel Martin: «La corsa è stata molto dura, in particolare nel finale. Mi sentivo bene ieri e speravo di fare qualcosa di positivo. Oggi ho voluto vedere cosa succedeva. In corsa ho capito che potevo farcela e sono andato. Lo scorso anno ho terminato il Tour al sesto posto: quest’anno sto bene ma ho avuto cadute che mi hanno preoccupato molto. Adesso cerco di godermi questa vittoria, poi vedremo». 

Greg Van Avermaet:  «Sono davvero felice per aver mantenuto la maglia fino qui. È stata una salita davvero difficile. Il ritmo non ha mai rallentato, ed è questo che mi ha ucciso veramente. Sono davvero felice di non aver perso tempo con i miei avversari in particolare con Alaphilippe. 
Nel complesso è stata una buona giornata per me e Richie Porte.
Martin è stato bravo nel trovare il momento giusto e di dimostrare di essere il più forte. Adesso ci saranno due tappe per velocisti e vediamo cosa succederà». 
 
Vincenzo Nibali: «Oggi come nel 2015 il Mur è uno strappo da fare tra la vita e la morte, da fare ad una velocità folle. C’è stato un buco a 100 chilometri dal finale che ha impensierito e abbiamo dovuto fare tutti uno sforzo per ricucirlo. Il Tour è questo e si va avanti».

Ordine d’arrivo
1. Daniel Martin (UAD) alle 4: 13: 43
2. Pierre Latour (ALM) +0: 01
3. Alejandro Valverde (MOV) +0: 03
4. Julian Alaphilippe (QST) st
5. Rafal Majka (BOH) st
6. Adam Yates (MTS) 
7. Bauke Mollema (TFS) 
8. Peter Sagan (BOH) 
9. Geraint Thomas (SKY) 
10. Primož Roglic (TLJ
 
Classifica generale
1. Greg Van Avermaet (BMC) alle 22: 35: 4
62. Geraint Thomas (SKY) + 0: 03
3. Tejay Van Garderen (BMC) + 0: 05
4. Julian Alaphilippe (QST) + 0: 0
65. Philippe Gilbert (QST) + 0: 12
6. Bob Jungels (QST) +0: 18
7.Rigoberto Urán (EFD) + 0: 45
8. Alejandro Valverde (MOV) + ??0:52 
9. Rafal Majka (BOH) + 0:52 
10. Jakob Fuglsang (AST) +0: 53
 
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