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Rio 2016, quando l'Olimpiade è senza fascino

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Lunedì 15 Agosto 2016, 23:46
Non c’è il clima delle Olimpiadi a Rio. Manca qualcosa per rendere questi Giochi indimenticabili, per farli diventare una manifestazione importante. Per essere Olimpiadi. Non lo sono per la trascuratezza con la quale sono stati organizzati, per la pochissima attenzione che i responsabili hanno, e non per questione di taglio del bilancio.
Certo, i campioni ci sono, ci si ricorderà delle prodezze di Bolt, di Phleps, di van Niekerk. Loro, gli atleti, vanno in campo e gareggiano ma il contesto non è quello giusto. Troppa è la disattenzione con la quale i Giochi sono gestiti, con impianti spesso nuovi ma non ancora terminati.
Ci sono, poi, scelte non condivisibili e su questo il Cio ha responsabilità enormi. Lo stadio dell’atletica, che deve essere il cuore di un’Olimpiade, è staccato da tutto, in una zona anche pericolosa, trascurato e non certo adatto a ospitare una competizione come questa. Nello stadio non c’è il tripode, il simbolo dei Giochi, fuori c’è un cantiere e ci si muove tra macchine in sosta lavori in corso.
I trasporti, si sapeva, sono il punto debolissimo dell’evento. Muoversi è complicato, si passano ore in taxi o sui bus per raggiungere le venus. Chi sta meglio e ha ogni comodità è, come sempre, la famiglia olimpica, quel codazzo di appartenenti tra membri Cio, invitati e amici, tutti negli impianti dediti non sempre alle gare ma al buffet.
Il Cio, dicevamo. Sette anni fa quando l’evento è stato assegnato a Rio, l’allora presidente dello sport mondiale, Jacques Rogge, voleva fortemente portare i Giochi in America Latina non essendoci una candidata sudafricana. Chicago, sponsorizzata dal presidente degli Stati Uniti Obama, non è stata ritenuta valida e lo stesso è stato per Tokyo, che pure aveva tutto pronto e che organizzerà le Olimpiadi del 2020.
Come al solito hanno pesato i contratti della televisione che hanno spostato l’ago della bilancia.
Per il futuro Bach, che guida il Comitato olimpico internazionale, deve svolgere un’operazione importante: ridare significato alle Olimpiadi riportandole in un ambiente più umano controllando passo passo il lavoro di chi le organizza.
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