Carlo Santi
Vincitori & Vinti
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Zamparini, Bignotti e Balotelli
il calcio non ha bisogno di voi

di Carlo Santi
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Mercoledì 16 Marzo 2016, 01:07 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 22:31
Sono l’immagine peggiore del calcio e dello sport. Di loro non abbiamo alcun bisogno. Rimangano in disparte, non vadano in tivù o alla radio per farsi ascoltare gridando le loro nefandezze catechizzando masse di tifosi che, senza sapere, accecati dal tifo, li assecondano. Il calcio non è malato: è semplicemente infestato di personaggi da perdere, personaggi che non devono fare parte del mondo dello sport del quale sono un ingombrante imbarazzo. Se non possono esserci leggi per mandarli via, qualcuno abbia la forza per metterli in un angolo. Nessuna mira particolare ma quello che hanno detto – o fatto – Zamparini, Bignotti e anche Balotelli, deve fare riflettere. Certo, il tifoso spesso ha gli occhi chiusi, ma una volta tanto li apra. Purtroppo qualcuno di questo mondo ne fa parte perché, portando il pallone (Zamparini) come capita con i piccoli, deve giocare per forza anche se non ha le qualità; qualcun altro è addirittura pagato (Bignotti, il dg del Pavia) e non si sottrae alle più assurde follie senza dimenticare Balotelli che sta in campo con supponenza, evitando compagni e gioco. Lo vedi e dici: ma che fa un piacere a stare li? Vada a correre con la macchinona e prendersi l’ennesima multa. Meglio dare una maglia a un ragazzo: darà molto di più e con il cuore.
Ma che calcio, anzi che sport, è questo? E’ un calcio assurdo, al quale purtroppo in tanti vanno dietro condividendo anche le assurdità alle quali dobbiamo assistere. Non meravigliamoci, allora, di vedere a quello che accade in Lega Pro, alla violenza, al tifo becero, alle macchine bruciate. Questo è la conseguenza di certi comportamenti.
L’ultima follia arriva da Pavia dove il direttore generale – ma chi gli avrà dato questi gradi? uno come lui? – è andato in televisione per raccontare la sua personalissima verità. «I giocatori si dividono in generali, soldati e merde – ha detto – Identificate le merde farebbe piacere a tutti poterle sciogliere nell’acido. Purtroppo, gli accordi in essere, anche quelli con l’Aic, sono molto tutelanti nei confronti dei calciatori». Parole pronunciate da Nicola Bignotti, direttore generale del Pavia, ospite di un programma dell’emittente locale Tele Pavia. Bignotti ha parlato il giorno dopo l’esonero dell’allenatore Fabio Brini. Il Pavia, lo ricordiamo, è nelle mani dei cinesi ma quello che il dirigente ha detto è sua pura follia. I propri non c’entrano nulla: gli spieghino cosa ha detto e cambino la struttura.
Eccoci a Zamparini. Ma come si può permettere a un presidente di offendere, sì offendere, una città come Palermo con le sue pazzie, con cambi di allenatore a non finire, con offese a un tecnico scelto da lui – parliamo di Iachini – al quale ha dato del deficiente. «Ha la mentalità del perdente, è impazzito, è in scadenza e avrà già un contratto con un’altra squadra», ha detto Zamparini che in passato, mica tanto tempo fa, ci ha fatto sapere che la notte, un paio di volte la settimana, ha bisogno dell’aiutino. Peccato che l’aiutino non ci sia ancora per la testa. Ha scritto una lettera alla città dopo l’ennesimo cambio in panchina poi ha ricominciato. Inaudito.
Chissà se la Federcalcio avrà voglia di aprire un fascicolo per il Pavia; molto meglio il gesto delle manette di Mourinho subito squalificato ma qui nessuno interviene? Zamparini è escluso dalle regole, è il padrone e cambia come gli pare. Ma si può mettere una regola sul numero massimo di tesseramenti di un club in una stagione? Tutto quello che fa è un’assurda follia che il calcio non merita. E parliamo di professionismo? Giusto che un allenatore come Antonio Conte se ne vada, e mica per allenare tutti i giorni, ma perché qui si gioca a ostacolare il lavoro, si gioca a inceppare il calcio.
Sono macchiette assurde, queste, macchiette da eliminare. Zamparini ha detto: «Perché cazzo devo avere una squadra e stare zitto? Iachini è un deficiente che fa giocare male la squadra e no  accetta nemmeno che gli dicano “cazzo cerca almeno di mettere bene la squadra in campo”».
Follia pura. E la Federcalcio che fa? Pensa al cittì, giustamente, mentre il Titanic va a fondo e si continua a ballare. Cerchi, Tavecchio, di mettere delle regole, di arginare le pazzie dei sui presidenti che sono il suo calcio, quello vero e non quello dell’erba sintetica, un grande bene. Ma che senso ha tenerli nel mondo del pallone? Una volta c’era anche Massimo Cellino. Da Cagliari è emigrato in Inghilterra. Cosa hanno fatto gli inglesi? Gli hanno detto: si accomodi.
Veniamo a Balotelli. Era stato bravo, qualche anno fa, Totti a prenderlo a calci in una finale di Coppa Italia all’Olimpico. Balotelli ha i numeri per essere un campione ma si comporta come un bambino viziato. Resti tale e vada da mamma e papà, non in uno stadio. Farebbe meglio a pensare a Pia. Meglio perderlo questo Balotelli; vada per la sua strada, non chieda ingaggi pazzeschi e speriamo di vederlo ai margini perché così imparerebbe come si vive. Di uno così strafottente, irriverente, irascibile, nessune sente il bisogno. Impari, poi torni a giocare. Non nel, Milan, ma tra i dilettanti.
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