Atalanta, Kurtic: «La Roma non è solo Dzeko»

Atalanta, Kurtic: «La Roma non è solo Dzeko»
di Redazione Sport
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Mercoledì 16 Novembre 2016, 18:57

«L'anno scorso sembravamo lanciati, poi arrivarono 14 partite senza vincere e dovemmo badare alla salvezza e basta. Quest'anno andiamo ancora meglio e la gente parla di Europa: noi dobbiamo limitarci a tenere lo stesso passo e dare il centoventi per cento, poi quello che viene viene». Nell'Atalanta del quinto posto che attende la Roma inseguitrice della capolista Juventus c'è Jasmin Kurtic a fare il pompiere gettando acqua sul fuoco dell'entusiasmo. «L'avversario di turno è tostissimo e sta giocando un gran bel calcio - spiega il jolly sloveno -. Non c'è solo Dzeko da tenere d'occhio, è una squadra forte in ogni reparto. Dopo tutto il gruppo è anche il nostro segreto». Il ventisettenne interno di ruolo è l'arma tattica dell'undici di Gasperini, che non ha sbagliato un colpo centrando sei vittorie su sette da quando, alla sesta giornata con il Crotone, è stato avanzato sulla trequarti destra, consentendo a Gomez di allargarsi sull'altra corsia, con ordine di rientrare in copertura pressando sul portatore di palla.

«Non so se sia la mia migliore stagione, io non mi sento cambiato rispetto al passato - spiega -. L'allenatore mi chiede cose diverse e io seguo le sue indicazioni: del resto un centrocampista nel calcio moderno deve saper fare di tutto». Gol compresi, visto che con tre all'attivo (al Crotone, più la doppietta al Genoa) Kurtic è vicecapocannoniere nerazzurro insieme al Papu dietro Kessie (4), ma venerdì scorso ha sfornato anche l'assist decisivo per il gol di Verbic che ha consentito alla sua nazionale di sbancare Malta nelle qualificazioni a Russia 2018. «Segnare e far segnare è bello se serve a conquistare i tre punti. Siamo in un girone difficile con Inghilterra e Slovacchia, l'importante era vincere e ci siamo riusciti - prosegue l'ex di Palermo, Varese, Sassuolo, Torino e Fiorentina, che ha nelle gambe anche l'amichevole dell'altro ieri in Polonia finita 1-1 -. All'Atalanta abbiamo undici nazionali, il problema delle pause è che i giocatori rientrano stanchi e per l'allenatore magari cambiano le modalità della preparazione alla giornata di campionato». Circa il suo futuro, il numero 27 atalantino è netto: «È la mia seconda stagione qui, la società mi ha fortemente voluto e il pubblico è con me - chiude -. Se mi offrissero un contratto a vita non esiterei ad accettare».

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