Il patron, di contro, aveva sollecitato i potenziali acquirenti a versare i tre milioni di euro nelle casse sociali. Cosa ha fatto saltare il tavolo? Secondo il duo Radrizzani-Napoli, Giancaspro non avrebbe fornito una relazione esauriente sullo stato debitorio post 31 marzo, e in seguito sarebbero sorti problemi tecnici per i bonifici. «Purtroppo - ha detto Radrizzani - il poco tempo disponibile per eseguire una due diligence dettagliata e approfondita consona ad una operazione con un alto profilo di rischio, ci costringono a malincuore ad abbandonare questa idea e sfida». «La ricapitalizzazione è saltata - ha aggiunto Napoli - abbiamo richiesto a Giancaspro approfondimenti tecnici sulla situazione debitoria, richiesti dai consulenti inglesi: non abbiamo mai ricevuto al riguardo ulteriori informazioni». «E abbiamo riscontrato - ha proseguito - problemi tecnici legati al bonifico dei nostri partner: non sarebbe arrivato in tempo per completare le operazioni necessarie all'acquisizione delle quote inoptate del Bari». La storia ultracentenaria del Bari si ferma qui, con i giocatori ancora in ritiro in Trentino e la comparsa di scritte contro Giancaspro nel parcheggio dello stadio San Nicola, davanti alla sede della società.
© RIPRODUZIONE RISERVATA