La Lega di serie A ritrova Cellino: «Tonali e Morosini non si muovono da Brescia e se stavolta non mi arrestano faccio il nuovo stadio»

Massimo Cellino
di Romolo Buffoni
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Lunedì 10 Giugno 2019, 18:27 - Ultimo aggiornamento: 11 Giugno, 11:04
Rieccolo Massimo Cellino. A cinque anni di distanza dalla cessione a Giulini del Cagliari è tornato in Lega di A, stavolta con la maglia del Brescia riportato nella massima serie dopo un campionato di B praticamente dominato. E' il solito Cellino, sul viso gli ovvi segni del tempo ma anche, forse, della sua Odissea calcistica. Che non nasconde, anzi: ricorda. «Lo stadio del Brescia? Siamo in stallo, anzi nella merda. Però se questa volta non mi arrestano speriamo di finirlo prima dell'inizio del campionato. Domani iniziano i lavori».
Si riferisce, Cellino, alla disavventura giudiziaria vissuta assieme al sindaco di Quartu Sant'Elena Mauro Contini. Era il 14 febbraio 2013 e la misura cautelare venne decisa dalla procura di Cagliari che stava indagando sui lavori di adeguamento dello stadio Is Arenas, impianto prefabbricato che venne su nell'arco di un'estate al punto da far restare con un palmo di naso uno scaltro come Claudio Lotito al quale, in una telefonata intercettata, dice: «Claudio, se tu lo vuoi fare, incominciamo a gennaio, alla prima del campionato prossimo hai lo stadio pronto. Te lo garantisco io, anche perché ti faccio dare un’autorizzazione di struttura amovibile, senza concessione, hai capito qual è il mio gioco?». Le accuse erano tentato peculato e falso ideologico, ma dopo tre mesi gli arresti domiciliari gli vennero revocati.
Fu l'inizio della fine della sua avventura alla guida del Cagliari, cominciata nel 1992 quando acquistò il club dai fratelli Orrù per 16 miliardi di lire. Affare chiacchierato dopo l'arresto di Cellino avvenuto il 30 maggio del '94: l'accusa fu di peculato e truffa aggravata ai danni dell'Aima e della Cee. In sostanza, Cellino, imprenditore cerearicolo, venne processato con l'accusa di aver ottenuto 24 miliardi, come anticipazioni dalla Cee per esportazioni di semola cous cous in paesi extracomunitari avvenute in tempi diversi da quelli segnalati alla Comunità europea. Praticamente avrebbe acquistato il Cagliari coi soldi della Comunità Europea. Cellino, a ogni buon conto, venne assolto in sede processuale.
Alla guida del Cagliari 17 campionati di Serie A (con un 6º, due noni e tre decimi posti come migliori piazzamenti, e due retrocessioni), 5 campionati di B (con due promozioni), una semifinale di Coppa Uefa (1993-94) e due semifinali di Coppa Italia (1999-00, 2004-05).
Ma per Cellino il calcio è una passione grande, come quella per la chitarra elettrica che suona in un complesso di amici gruppo rock amatoriale dei “Maurilios”. Non può starne fuori. Quindi l'addio all'Italia per la Premier League, destinazione Leeds United del quale il 1° febbraio 2014 acquista il 75% delle azioni. Ma in Inghilterra, dove già lo conoscevano a causa del tentativo fatto 4 anni prima di comprare il West Ham, non gli danno il benvenuto. Anzi. Una condanna in primo grado per evasione fiscale comminatagli in Italia induce la Football League ha opporre il suo diritto di veto all'ingresso in Premier di Cellino. I suoi legali, comunque, ottengono di far riesaminare la situazione eccependo che in Italia la giurisprudenza ammette la presunzione d'innocenza sino all'ultimo grado di giudizio. Tesi accolta dalla Football League che ratifica l'acquisizione del Leeds United da parte di Cellino. L'esperienza a Elland Road finisce dopo tre stagioni nei bassifondi della Championship (la serie B inglese), confermando la sua fama di mangiallenatori: ne cambia 7 in linea con lo "score" al Cagliari dove in 20 anni di gestione ne avvicenda 27 per un totale di 36 cambi.

Il 23 maggio del 2017 vende il Leeds United all'italiano Andrea Radrizzani e il 10 agosto dello stesso anno rileva il Brescia, in serie B, pagandolo 6,5 milioni di euro. Quest'anno il ritorno in A sempre all'insegna della panchina rovente. Dopo i quattro cambi di guida tecnica della sua prima stagione (Boscaglia, Marino, poi ancora Boscaglia e infine Pulga), ha cominciato questa stagione trionfale con la scommessa Suazo, il centravanti honduregno che tanto bene fece nel suo Cagliari. Scommessa durata però solo tre giornate, fino all'avvento di Eugenio Corini che ha vinto il campionato e anche la prova di resistenza con Cellino.

Oggi il vulcanico presidente è riapparso dunque in via Rosellini a Milano, nella Confindustria del Pallone. E anche stavolta ha mostrato idee chiare, chiarissime. «Offerte per Tonali non ne ho viste. Abbiamo bisogno di calciatori per cui non cediamo. Se arrivasse una offerta folle? I soldi non giocano, servono a pagare i debiti». Ha detto gelando i pretendenti del "nuovo Pirlo". Poi lo show: «Se ho pensato a Honda? No, preferisco Ktm...» e ancora «Morosini rimarrà con noi, ma dovrà fare meglio. L'abbiamo pagato dei bei soldini, deve farli fruttare meglio. I giocatori che sono a contratto sono tutti confermati, e ne prenderemo qualcuno nuovo». E' tornato. E' proprio Cellino.
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