«Io sono a disposizione della società che, comunque, mi ha sempre fatto capire di avere ben presente la situazione. In ogni caso mi metto in discussione tutti i giorni, anche se onestamente non pensavo che la situazione fosse così complicata quando ho accettato la panchina del Colleferro. Se qualcuno vuole contestare, lo può fare liberamente: io vado avanti per la mia strada. Se poi la società dovesse prendere altre strade, accetterei la decisione e augurerei al mio successore di riuscire a risollevare la situazione». Il tecnico rimprovera poco al suo staff, alla squadra e alla società per questo difficile inizio. «Tutti stanno facendo il massimo: dai ragazzi, che lavorano con grande impegno, alla società, che ha preferito non fare promesse senza poi la certezza di mantenerle come è ormai di moda. Abbiamo una squadra giovanissima, basta vedere le liste: dobbiamo cercare di tenere botta in questo periodo e poi magari a dicembre, se ci sarà la possibilità, si potrà rinforzare questo organico».
Il calendario sembra voler “infierire” sui rossoneri che domenica al “Caslini” riceveranno la corazzata Pomezia. «Ce la giocheremo con le nostre armi, quelle che finora ci hanno visto in partita in tutti i match della stagione. Abbiamo subito dieci gol in sei partite e siamo sempre usciti dal campo coi complimenti degli avversari, ma paghiamo gli inevitabili difetti strutturali e di gioventù. Comunque non molleremo di un centimetro».
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