La lotta al vertice della classifica già s'infiamma

La lotta al vertice della classifica già s'infiamma
di Massimo Caputi
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Giovedì 22 Settembre 2016, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 13:19
Nella giornata che verrà ricordata per il no a Roma 2024 e per lo sgarbo della sindaca Virginia Raggi all’intero sport italiano, attardata al ristorante anzichè recarsi all’incontro con il presidente del Coni Malagò, è andata in scena anche la quinta giornata di campionato. Il turno appariva scontato e, in parte, tale è stato. Mentre Juventus, Roma e Inter, dopo soli quaranticinque minuti, hanno potuto risolvere la loro pratica, il Napoli ha sofferto fino all’ultimo, salvato allo scadere da un’autentica prodezza di Reina. É cambiata dunque nuovamente la classifica: la Juventus si è ripresa la testa con tutte le rivali, o presunte tali, dietro, ma a stretto contatto. Quello di mantenere corte le distanze dai bianconeri sarà il tema fondamentale di questo campionato. Alimentarà le speranze di tutti e terrà alto l’interesse generale del torneo. Oltre al Chievo a 10 punti, i protagonisti del mercoledì sono stati Totti, Icardi ed Higuain. Ognuno a proprio modo.

Il Capitano, schierato dopo un anno dal 1° minuto, ha illuminato la scena, deliziato l’Olimpico con passaggi deliziosi e confermato una condizione fisica oltre ogni qualsiasi immaginazione.
Oltretutto, con lui in campo anche Dzeko ha riscoperto il sapore della doppietta. Martedì Totti compirà 40 anni, chapeau grande Campione: complimenti e auguri. Dopo il successo con la Juventus, si attendevano conferme dall’Inter di De Boer. In attesa di prove e avversari più consistenti, la vera grande certezza nerazzurra si chiama Mauro Icardi. Con 6 reti in 5 gare l’argentino rappresenta un’arma fondamentale per la crescita della squadra, oltre che per le ambizioni della società. Icardi si candida a insidiare Higuain come re dei bomber, ma il suo connazionale risponde a tono. Quando gioca segna e fa segnare. Dopo le polemiche per la panchina di Milano, il suo impiego da titolare appare ora quasi inevitabile.
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