Dazn, la Rete non perdona ma le colpe vanno condivise

Dazn, la Rete non perdona ma le colpe vanno condivise
di Emiliano Bernardini
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Lunedì 20 Agosto 2018, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 19:37
«Il calcio dove vuoi e come vuoi», recita lo spot Dazn che da mesi bombarda le case degli italiani. Peccato che solo una parte sia stata rispettata. La prima giornata di campionato, sacro rituale del bel paese, è stata un vero e proprio flop. Eh già perché se è vero che i tifosi di casa nostra, molti ancora in vacanza, hanno potuto “gustarsi” le partite su tablet, cellulari e tv, è altrettanto vero che quasi nessuno l’ha vista come avrebbe voluto. Salti d’immagine, ritardi, segnale che s’interrompe e soprattutto scarsa qualità. Ricordate il caro vecchio Roja Directa? Più o meno la stessa cosa. Non parliamo poi delle grafiche scelte che riportano direttamente ai videogiochi anni ‘80. Ma poi perché le conduttrici a bordocampo girano su se stesse? Risultato, l’hashtag Dazn è diventato trend topic su tutti i social network: rabbia e lamentele. Non proprio l’inizio che l’azienda inglese si aspettava. Non a caso il nome scelto non è casuale: la pronuncia (molto slang) inglese di “in the zone” ossia “vivere il momento”. Peccato che in pochi ci siano riusciti davvero. «Purtroppo alcuni utenti hanno registrato delle interruzioni durante Lazio-Napoli. Stiamo costantemente lavorando per perfezionarci», fanno sapere i vertici. Ma problemi identici si sono ripetuti identici, se non peggio in Sassuolo-Inter.

MEGLIO SUL TABLET
Probabilmente non si sono fatti trovare preparati al fischio d’inizio. In Italia non c’è una sede fisica ma in attesa di quella che verrà (sarà a Cologno Monzese vicino agli studi Mediaset) l’organico di Dazn è ospitato presso gli uffici di 3zero2 tv. La maggior parte delle telecronache, soprattutto quelle del calcio estero, viene fatta dagli studi di Monaco di Baviera. È proprio la Germania la sede operativa da cui arriva il segnale che viene irradiato in Italia. Il problema non è certo la mancanza di un posto fisico. La questione è un’altra: il nostro paese non è pronto per questa rivoluzione. O meglio, non tutto lo stivale è cablato con la fibra, necessaria per guardare la partita come se fosse trasmessa tramite antenna e per reggere milioni di utenti (possibile che nessuno si fosse posto il quesito?). Non è un caso che le tv on line funzionino solo per l’on-demand. In realtà sono troppe le variabili che influiscono sulla qualità del segnale. Normale che sui tablet e sugli smartphone la visione sia migliore: schermi più piccoli e soprattutto strumenti studiati per avere una connessione più stabile. Una tv da 55 pollici ha bisogno di una sorgente maggiore. 

QUESTIONE DI BANDA
E poi c’è la questione legata al provider che fornisce la rete. Non tutti sono uguali. Cominciamo dal dire che in Italia la velocità è di 8.73 Mbps la più bassa d’Europa, inferiore addirittura alla Grecia. La Norvegia per esempio ha 45.59 Mbps. Inoltre è bene sapere che nella maggior parte dei casi i mega che vengono sbandierati dalle compagnie telefoniche non sono mai quelli che poi si hanno effettivamente. O meglio il segnale sulle colonnine con il tettino rosso sparse per la città arriva effettivamente con quella potenza, ma poi si perde tra i fili che raggiungono i diversi appartamenti. E così capita che lo stesso provider arrivi con efficacia diversa da zona a zona o addirittura da palazzo a palazzo. Figuriamoci poi se l’operatore non è tra i migliori. Ecco perché in tanti hanno esultato in momenti diversi. Questione di ritardi accumulati. Avete presente la rotellina che è apparsa più volte sullo schermo? Ecco non a tutti si è presentata nello stesso istante e allora mentre qualcuno stava vedendo il rigore del Sassuolo altri sapevano già che Berardi aveva fatto gol. Basta cliccare sul sito internet di Dazn per avere le idee un po’ più chiare: con 2.0 Mbps si può vedere la partita sul cellulare. La velocità minima per la tv è 6.5 Mbps, a 8.0 Mbps (il massimo) si legge: velocità di download consigliata per la risoluzione HD, la più alta qualità video e frame rate elevati. Insomma consigliano ma non garantiscono. Peccato che tutti paghino la stessa quota. 
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