Diritti tv, Malagò: «Passo indietro di tutti per il bene del sistema»

Diritti tv, Malagò: «Passo indietro di tutti per il bene del sistema»
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Giovedì 10 Maggio 2018, 13:18 - Ultimo aggiornamento: 15:15
«Serve un passo indietro da parte di tutti per il bene del sistema». Questo il messaggio del presidente del Coni e commissario della Lega A, Giovanni Malagò, indirizzato alle parti coinvolte nella disputa sui diritti tv all'indomani della sentenza del tribunale di Milano che ha accolto il ricorso di Sky, annullando il bando dell'intermediario Mediapro. «In questo momento un'opera di mediazione da parte mia non sarebbe neanche giuridicamente corretta - spiega Malagò a margine della presentazione del nuovo spot del Telefono Rosa - Qui non devono esserci né vincitori né vinti, altrimenti si rischia di farsi male». «In questi casi - conclude - serve un passo indietro di tutti per fare in modo che il sistema ne benefici, poi c'è una prospettiva a medio-lungo termine e lo abbiamo visto ieri con la finale di Coppa Italia: se investi e fai un buon prodotto ci sono le potenzialità per fare ricavi e dare soddisfazione a tutti. Se invece in questo momento vuoi capitalizzare il massimo in un senso o nell'altro, la partita diventa complicata»

«Se c'è la volontà di fare un'assemblea elettiva, ora più che mai la Serie A deve essere rappresentata, altrimenti si torna a fare l'errore del passato».
Così il presidente del Coni e commissario della Lega di Serie A, Giovanni Malagò, in merito alla decisione di Lega nazionale dilettanti, Lega Pro, Assocalciatori e Aia di chiedere nuove elezioni e candidare l'ex presidente Giancarlo Abete, senza il coinvolgimento delle due leghe professionistiche e degli allenatori. «Nelle assemblee della Lega di A non si è mai parlato né toccato questo argomento. Se c'era la volontà di fare un candidato unitario, è stato completamente sbagliato e fuori luogo non rendere partecipe la Lega di A, a prescindere dal discorso sul nome sul quale non do nessun giudizio». Secondo il capo dello sport italiano, il percorso di riforme avviate dal commissario della Figc Roberto Fabbricini andrà proseguirà comunque: «È giusto che si vada avanti, se poi chi arriva ritiene giusto cambiare le cose è un suo diritto - conclude Malagò - Se uno aspetta per fare delle cose di buon senso, sostenute a suo tempo anche da alcune componenti che oggi chiedono l'assemblea elettiva, non si combina nulla».
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