Diritti tv, un’applicazione salverà gli utenti dal doppio abbonamento

Diritti tv, un’applicazione salverà gli utenti dal doppio abbonamento
di Salvatore Riggio
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Martedì 12 Giugno 2018, 09:30
Le società del nostro campionato domani potrebbero tirare, finalmente, un sospiro di sollievo. Sarà il giorno dell’assegnazione, da parte della Lega serie A, dei diritti televisivi del triennio 2018-2021. Stavolta sul tavolo dovrebbero esserci le offerte di Sky e Perform. Quest’ultima è un Over The Top company, che lavora nei principali mercati internazionali, dal Giappone agli Stati Uniti. Avrebbe offerto una cifra tra i 180 e i 200 milioni di euro all’anno per tre anni. Non solo. La novità è un’altra. Perform permetterebbe con un’applicazione digitale che tutti i contenuti possano confluire su Sky. Ed ecco dribblato il problema del doppio abbonamento. Con uno solo - così da tranquillizzare le associazioni dei consumatori - si potranno vedere tutte le gare di campionato. Gli abbonati di Sky potranno avere accesso alle partite di Perform e, viceversa, quelli di Perform a quelle dell’emittente di Rupert Murdoch. 

L’INVESTIMENTO 
Visto l’investimento di Perform, di circa 600 milioni di euro fino al 2021, è comprensibile che venga chiesto una tutela sugli highlights in chiaro, da trasmettere dopo le 22 di domenica (altro motivo di irritazione delle associazioni dei consumatori). Ma siamo sicuri che con sole tre gare alla domenica pomeriggio una trasmissione come Novantesimo Minuto sarebbe potuta restare in vita? La storica trasmissione della Rai perde la sua forza non tanto per la questione degli highlights, ma per un calendario diverso che privilegia la possibilità del tifoso di poter vedere più partite possibili, non essendoci una sovrapposizione con altri incontri. Ed è per questo che sono stati scelti dei pacchetti per prodotto e non per piattaforma. 
Per le società che vivono del 15% degli introiti del botteghino, del 20% grazie a sponsor e marketing e del 65% dei proventi dei diritti televisivi, diventa fondamentale il ruolo di Sky e Perform. Soprattutto perché in Italia, a differenza degli altri paesi, manca una compagnia telefonica che voglia investire nel calcio. Domani Mediapro potrebbe anche presentare un’offerta (da rivendere a BeIn Sports?), ma al momento nei fatti resta il parere legale dell’avvocato Alberto Toffoletto sull’inadempienza degli spagnoli e la decisione del Tribunale di Milano sul reclamo dell’agenzia catalana, condannata a pagare anche 15mila euro di spese processuali: «I criteri adottati dalla Lega, relativi ai diritti audiovisivi, sono conformi alla Legge Melandri», si legge sul dispositivo. La replica di Mediapro («Abbiamo preso dalla Lega serie A un prodotto non conforme») ha visto subito la contro risposta di via Rosellini: «Le autorità hanno sempre confermato la correttezza della procedura di commercializzazione dei diritti e la Lega si riserva di agire in ogni sede competente a tutela delle proprie ragioni e della propria immagine». 
 
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