Italia, ecco la verità di Ventura

Italia, ecco la verità di Ventura
di Benedetto Saccà
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Domenica 19 Novembre 2017, 12:41
Nelle ore in cui il grottesco e l'assurdo ballano abbracciati sul parquet del calcio italiano sfidando il concetto di misura, la forza di gravità e ogni sfumatura di decenza, d'improvviso all'ex commissario tecnico della Nazionale, Gian Piero Ventura, dev'essere passato per la mente che i tifosi azzurri da troppo tempo non ascoltassero le sue parole e, in certo modo, ne sentissero proprio la nostalgia. E allora, metodico e puntuale, si è attardato a offrire i propri pensieri all'agenzia Ansa. «Le sconfitte, soprattutto quelle più dolorose, non si possono spiegare con una sola verità. Sarò il primo tifoso: al mio successore auguro di riportare l'Italia dove merita», ha cominciato. E poi. «Sono stati, e sono, giorni difficili e di profondo dispiacere. Comunque non smetterò di ringraziare i ragazzi». Annotando che suona giusto un filo curioso ascoltare la frase «sono giorni difficili» dalla voce di un signore che non si è dimesso ma ha preferito lasciarsi esonerare per guadagnare 800 mila euro da qui a giugno, è il caso di registrare che da lunedì la Figc continua a tessere la tela intrecciata al futuro. Tanto per ricordarlo ai distratti o a coloro i quali si illudono di vivere in un Paese normale, va detto che al momento il presidente federale Carlo Tavecchio non si è dimesso, nonostante il fallimento storico della Nazionale, incapace di qualificarsi per i Mondiali dopo 60 anni.

Quasi affannati, i vertici della Figc ora lavorano con grande impegno per ingaggiare Carlo Ancelotti: per concedergli la panchina dell'Italia e, in fondo, dargli tutti i poteri possibili dell'area tecnica. Del resto il progetto studiato da Tavecchio è evidente perfino a chi non sa che «il calcio a cinque si gioca in cinque»: assumere un fuoriclasse della panchina come Ancelotti nella speranza di far slittare in secondo piano le polemiche avvitate alle mancate dimissioni della classe dirigente federale e al disastro umiliante combinato dalla Nazionale di Ventura. Così, nel Consiglio fissato per dopodomani a Roma, Tavecchio presenterà una sorta di programma di riforma che comprenderà anche il nome del nuovo tecnico della Nazionale: Ancelotti, magari. Pur di riuscire nell'intento, ha addirittura avviato dense trattative con Adriano Galliani, ex ad del Milan e amico di Ancelotti. Tanto che l'altra sera, a Milano, a cenare con lo stesso Galliani sarebbe stato il ministro per lo Sport, Luca Lotti. Per fortuna o purtroppo, il tempo per riflettere è poco. Intanto, nell'accavallarsi delle idee, Antonio Conte non ha escluso un proprio ritorno a Coverciano. «Ma prima la Figc deve prendersi tutto il tempo per risolvere questi problemi», ha chiarito. Un cambiamento senza trasformazione, però, sarebbe comico.
 
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